«I cestini posizionati nelle spiagge della Riviera fanno quasi tenerezza»
L'opinione di Tonina Desogos - presidente del comitato di borgata di Maristella
Non posso che rimanere incredula e basita per i cestini della raccolta differenziata che questa Amministrazione comunale ha deciso di posizionare sulle spiagge della blasonata Riviera del Corallo. Si tratta infatti di cestini super economici in plastica, leggeri e fragili che si prestano, com’era facilmente prevedibile, ad essere facili bersagli delle bizze dei venti o delle incursioni degli animali selvatici. Non si possono poi non notare le indicazioni di differenziazione, plastica/lattine, secco, vetro, stampate su fogli A4 e fissate ai cestini alla meglio con semplice scotch marrone, esattamente come avrebbe fatto un bambino. Li guardo e mi fanno quasi tenerezza. Cosa vogliamo dire a chi ha avuto questo lampo di genio e che molto probabilmente è anche orgoglioso di aver posizionato sulle nostre splendide spiagge questi baracconi di gran design? Eppure a volte è sufficiente semplicemente copiare dagli altri per evitare problemi.
A Mugoni i cinghiali giocano spesso la notte con i cestini dimenticati incautamente pieni, spargendone il contenuto sulla spiaggia e lasciando basiti i turisti la mattina successiva per lo scempio trovato (come da foto postata ieri da una signora). Mi sorprendo? Non più. Purtroppo questa Amministrazione, magari mettendoci pure tutta la buona volontà della quale dispone, non ha incredibilmente nemmeno il buon senso di prevedere le ovvie conseguenze di scelte improvvisate come questa. Ma bisogna essere degli esperti per capire che cestini di quel tipo non sono idonei per una zona Parco che trabocca di animali selvatici? Vorrei però smettere di lamentarmi e fare invece una proposta: gli introiti della tassa di soggiorno che versa l’area oltre Fertilia dovrebbero essere gestiti dal Parco Naturale Regionale di Porto Conte e essere blindati per l’utilizzo nel decoro del territorio di provenienza. Il Parco ha un direttore e uno staff che senz’altro saranno in grado di trovare soluzioni consone a un’area protetta. In questo modo si sgrava l’Amministrazione da un problema che non può essere trascurato e si offre l’opportunità al Parco di gestire meglio il proprio territorio.