Chiosco Calich, M5S: «Tema che scotta, qualcuno potrebbe bruciarsi»
«Durante un passaggio su Radio Radicale, l'assessore all'Ambiente del Comune di Alghero Raniero Selva, intervistato a riguardo ha promesso che, in caso di accertata presenza di cemento ai bordi del Calich, l’intervento sarà bloccato. Parole che pesano, pronunciate in diretta nazionale. Stiamo a vedere» - dichiarano Graziano Porcu e Roberto Ferrara
«Il chiosco/griglieria ai bordi della laguna del Calich? Un tema che scotta, ma attenzione perché qualcuno potrebbe bruciarsi: non certo una minaccia, ci mancherebbe, ma una constatazione fatta nel pieno rispetto delle norme e dell’ambiente». Così in una nota i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. «Il nostro impegno – sottolineano Porcu e Ferrara – è e sarà sempre profuso a difesa dell’interesse generale: la realizzazione di quel chiosco non è interesse generale, anzi. L’Amministrazione comunale, post convocazione Conferenza di Servizi cui però non tutti i soggetti interessati hanno partecipato (2016 e 2017), aveva concesso tutte le autorizzazioni del caso: si parlava di una struttura amovibile che però poggia in realtà sul cemento».
La notizia, in seguito ad un importante passaggio su Radio Radicale, ha avuto risalto nazionale: «L’assessore comunale all’Ambiente Raniero Selva, chiamato a intervenire on air, a tratti sembrava quasi cadere dalle nuvole riguardo il progetto, tirando in ballo problematiche di ogni genere senza mai affrontare direttamente quella in questione e, soprattutto, senza mai proporre soluzioni efficaci e definitive – spiega Ferrara, ospite del programma radiofonico assieme a Oliviero Toscani e Selva -. L’assessore però ha fatto una promessa importante: in caso di presenza di cemento ai bordi del Calich l’intervento sarà bloccato. Parole che pesano, pronunciate in diretta nazionale. Stiamo a vedere”. Il tutto fra rischi idraulici e aree di riconosciuto interesse faunistico».
I portavoce in Consiglio comunale di Alghero del Movimento Cinque Stelle tornano sull’argomento già affrontato, focalizzando l’attenzione sul chiosco in fase di realizzazione: «è una priorità che, come tanti altri punti in agenda, non può assolutamente essere trascurata. E questo non certo a tutela del singolo cittadino e del suo interesse privato, ma di tutti i cittadini e della comunità algherese. Quel che più stupisce è che alcuni cittadini, che spesso si ergono a paladini del rispetto delle regole e della giustizia – proseguono i rappresentanti pentastellati – ora invece pretendono una deroga alle regole. Anzi, vorrebbero essere eccezione alla regola: questo, per noi e la città di Alghero è inammissibile. E’ mancata totalmente la pianificazione, un concreto studio di fattibilità a sostegno dell’intervento».
«Non siamo contro le iniziative private, tantomeno quelle che possano dare respiro al mondo dell’impresa. C’è però un unico punto che deve essere ben chiaro e condiviso: regole di ingaggio certe e uguali per tutti, nel pieno rispetto delle norme, delle persone, della comunità e dell’ambiente circostante – attaccano Porcu e Ferrara -. Non possono essere ammesse deroghe, di alcuna natura. Se c’è qualcosa che non quadra noi siamo pronti a sottolinearlo: non ci sono figli e figliastri. C’è il rispetto delle regole, e c’è una situazione di equità da garantire».
Ancora in chiusura: «Inutile specificare che se si fosse trattato di una iniziativa volta al miglioramento della situazione attuale, noi saremmo stati i primi ad applaudire. Ma nessuno può arrivare a credere realmente che la realizzazione di un chiosco ai bordi dello stagno del Calich, in un’oasi naturale da preservare, possa essere frutto del nobile intento legato all’esigenza di ripulire la zona. Quando alcune iniziative pubbliche hanno portato alla pulizia delle pinete o delle spiagge dalle cicche, noi abbiamo rivolto un plauso ai cittadini. Una cosa è fare pulizia, un’altra è farlo con l’intento, una volta finita l’opera buona, di appropriarsene calando metri cubi di cemento in un’area protetta e facendoci sopra una griglieria».