“Ci vuole più coraggio a tenere chiuso che ad aprire”
Il Sindaco di Alghero: "Sbagliato ragionare localmente, massima attenzione per ripartire bene. Mancano regole certificate uguali per tutti." Appello all'opposizione : "Senso di responsabilità e sollecitazioni al Governo per accelerare sui protocolli""
“L’obbiettivo dell’Amministrazione è quello di riaprire in sicurezza. Ai Sindaci spetta la responsabilità di salvaguardare la salute dei cittadini, e se in Sardegna la stragrande maggioranza dei sindaci hanno deciso di valutare meglio ogni decisione significa che si sta usando il buonsenso. Ci vuole più coraggio a tenere chiuso che ad aprire. Ci stiamo muovendo in queste ore per assumere decisioni che tengono conto anche del territorio”. Sono i chiarimenti del Sindaco Mario Conoci che stamattina ha dato in collegamento con gli organi di informazione. Inoltre, è giunta solo ieri la nota della Prefettura che suggerisce di non assumere provvedimenti in contrasto con le norme statali e regionali.
Ed è questo un ulteriore elemento di valutazione fondamentale. Un quadro che delinea una situazione che richiede approfondimenti e valutazioni rigorose non solo dal punto di vista medico-sanitario. “Tutti i sindaci vorrebbero riaprire, mi pare scontato, ma non dobbiamo rischiare che l’apertura immediata sia seguita da una chiusura che farebbe danni grossissimi Alghero non può ragionare localmente – spiega il Sindaco di Alghero – sebbene dal punto di vista sanitario vi siano numeri vicino allo zero, ma dobbiamo tentare conto che oggi gli spostamenti sono consentiti su tutto il territorio regionale per diversi motivi. Abbiamo apprezzato l’ordinanza del Presidente della Regione Solinas che consente una ripartenza ragionata comune per comune con la quale attribuisce ai sindaci la valutazione a livello locale tenendo conto di ogni fattore che può influenzare la decisione”.
“Il Presidente della Regione non ordina, ovviamente, ai Comuni di aprire, ma semplicemente consente loro di farlo, avuto riguardo delle singole situazioni locali, cosa che i sindaci stanno attentamente valutando proprio al fine di consentire le aperture”. Aprire con tutte le certezze che la situazione richiede sarebbe il minimo. “Chi potrà riaprire dovrà essere sicuro di farlo con regole certificate e uguali per tutti senza far ricadere sulla responsabilità dei singoli imprenditori l’onere di questa scelta”, precisa Mario Conoci.
“Chiediamo al Governo – aggiunge – l’emanazione dei protocolli, con tutti i Sindaci ci stiamo muovendo in questo senso”. Alle polemiche di una parte dell’opposizione il sindaco si sottrae, chiedendo invece “senso di responsabilità e una sollecitazione alla loro parte politica al Governo per accelerare sui protocolli di sicurezza, ma soprattutto di rendere reali le promesse di risorse a fondo perduto e di prestiti bancari garantiti dallo Stato. Ciò che serve adesso, oltre alle riaperture, è garantire alle imprese che son rimaste chiuse in questi mesi le risposte per poter riprendere le attività, e questo può essere fatto solo dallo Stato nazionale. Comuni e Regione – chiarisce – hanno già dimostrato di essere in campo con risorse e rapidità. Risulta peraltro evidente la contraddizione della sinistra che a livello locale chiede immediate riaperture e a Roma non fornisce gli strumenti normativi e finanziari per poterlo fare. Quindi, senza polemica, chiediamo loro un intervento reale su questo tema”.
L’Amministrazione si sta adoperando anche con il Prof. Giovanni Sotgiu, in questi giorni chiamato anche a far parte del comitato tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre che in Regione, si sta valutando come muoversi in questa situazione e come farlo nel più breve tempo possibile. “Ma va fatta una valutazione territoriale. Alghero è fino ad ora una città che ha saputo rispettare le regole e tutelare la salute dei cittadini, come dimostrano gli indici epidemiologici. Ma non dobbiamo rendere vano questo sacrificio di tutti gli algheresi che meritano di poter riprendere le propri attività, la propria vita normale e di poterlo fare in sicurezza”.