Cinghiali, a rischio l’avvio del nuovo piano di controllo triennale
Il ritardo nel pronunciamento del parere tecnico sanitario vincolante dell’assessorato regionale della Sanità rischia di ritardare l’avvio del nuovo piano di controllo e contenimento della popolazione del cinghiale nell’area del Parco regionale di Porto Conte. Il piano già pronto, dal mese di aprile scorso, è stato predisposto dal tavolo tecnico inter istituzionale che vede coinvolti oltre che al Parco di Porto Conte, capofila, la Provincia di Sassari, l’Ente Foreste della Sardegna, il Corpo Forestale e di V.A. , l’Università di Sassari, l’Istituto Zooprofilattico, i servizi veterinari Asl 1 di Sassari. Si tratta di un piano che rispetto al precedente contiene numerosi elementi di novità nell’azione di riduzione e controllo dei fastidiosi ungulati al fine di incidere maggiormente sul numero della popolazione sempre in crescita.
Il presidente del Parco e Sindaco di Alghero Stefano Lubrano ha inviato una nota all’Assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci per chiedere un suo interessamento al fine di sollecitare un rapido intervento degli uffici regionali preposti. “Le azioni messe in atto dall’Ente Parco dal 2008 ad oggi-scrive il presidente Lubrano al delegato regionale alla Sanità De Francisci hanno consentito una riduzione di oltre un migliaio di capi di cinghiale che hanno significativamente alleviato i disagi alla comunità residente, limitando però ancora parzialmente i danni alle colture agrarie ma riducendo sensibilmente i pericoli sul fronte della sicurezza stradale. Se quindi verranno bloccate le attività previste per l’autunno dal nuovo piano in fase di approvazione, si rischia di vanificare il buon lavoro svolto.”
Considerando gli enormi costi legati ai risarcimenti che la Regione Sardegna è costretta a sopportare a titolo di indennizzo agli agricoltori e per i sinistri stradali, bloccare interventi di gestione faunistica attiva significa darsi “la zappa sui piedi”. Il presidente Lubrano confida dunque in un impegno concreto dell’assessore al fine di definire in tempi rapidi gli aspetti burocratici sanitari e ricordando che il Parco regionale di Porto Conte è stato tra i primi enti ad avviare seri interventi per affrontare la piaga dei cinghiali e predisporre un piano di controllo della popolazione attuando una vera governance istituzionale con tutti gli enti preposti alla salvaguardia ambientale.