Commerciante non paga 12 euro, Equitalia gli presenta una multa da 1000
Il Gazzettino riporta la vicenda di un commerciante trevigiano che si è visto recapitare una multa da 1000 euro da Equitalia, per non averne pagati 12. La storia è stata raccontata da un commercialista che ha in mano tutta la pratica e l’ha denunciata sui giornali. Ma come è andata? Il commerciante deve pagare l’Irpef per il 2012 e, come concesso dalla legge, chiede di rateizzare la somma in quattro rate iniziando a versare non dal 16 giugno, ma dal mese successivo con la maggiorazione dello 0,4% per ogni rata. Tutto fila liscio, o quasi. Per un banalissimo errore le rate, da circa 2600 euro ciascuna, sono di circa tre euro inferiori a quanto dovuto. Tre euro per quattro versamenti fa circa dodici euro in meno di quanto previsto. Un errore chiaro, ma sicuramente veniale se paragonato alle cifre che comunque sono state versate. Ma non per l’Agenzia delle Entrate che avvia un procedimento come se quella manciata di euro fosse fondamentale per non far fallire le casse dello Stato.
Commercialista e commerciante si accorgono dell’errore, ma confidano che tutto possa risolversi semplicemente pagando i 12 euro. Invece Equitalia presenta un conto ben più salato: 968,82 euro di sanzione più 26,06 di interessi. Tutto da pagare sull’unghia. Roba che al povero commerciante non venga un colpo, anche perché le quattro rate da oltre 2600 euro le ha comunque pagate nei tempi prestabiliti e aggiungerne altri mille in un periodo di vacche magre come questo non è certo l’ideale. Comprensibile quindi la furia con cui lui e il suo commercialista si sono rivolti all’Agenzia delle Entrate. “In poche parole – spiega il commercialista – non aver versato tre euro per ogni rata, un banale errore di calcolo fatto da un altro commercialista, per l’Agenzia equivale ad aver versato l’intera somma in ritardo. Un danno per l’erario insomma. Quindi per calcolare la sanzione non hanno tenuto conto dei dodici euro complessivi, ma dell’intero importo. Sono stato un’ora al telefono per tentare di capire quale motivazione può esserci per un conteggio simile, ma la verità è che non ne hanno. Hanno detto che il sistema informatico ha calcolato così. Non nascondo che sono molto arrabbiato”.
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