Comuni disperati: patto di stabilità da rivedere immediatamente

Senza credito e liquidità le aziende chiudono, dalla Regione risposte per ridare futuro e dignità all’economia locale

I Comuni non pagano le imprese a causa di un folle patto di stabilità, che vincola anche gli enti che hanno liquidità. Per Confartigianato è ormai emergenza economica e soprattutto sociale. Bene fa Gianmario Senes ad adottare forme di ribellione, perché oramai siamo arrivati a questo: abbiamo i soldi ma non li possiamo spendere perché si sfora così il patto di stabilità. La Confartigianato provinciale di Sassari, circa cinque mesi fa, con la collaborazione di un nutrito gruppo di Sindaci del Logudoro Mejlogu, alcune associazioni di categoria e con il coordinamento della Provincia di Sassari hanno lanciato un appello accorato alla politica regionale affinché si facesse carico dei problemi delle imprese, che poi alla lunga sono i problemi delle nostre comunità e dell’intera economia locale: questo perché la drammatica situazione nella quale versano tantissime imprese, costrette loro malgrado a far fronte ad una pressione fiscale insopportabile e agli adempimenti burocratici ingestibili. Si le tasse da pagare e i contributi da versare, senza contare i fornitori; e tutto questo con quali denari?

Con quelli garantiti dalle amministrazioni pubbliche che non onorano i propri debiti? Oggi si vive una crisi economica e sociale che fa vacillare le certezze, che si diffonde generando depressione e disorientamento negli imprenditori, nei loro dipendenti – quei pochi che sono rimasti – e nelle loro famiglie. Questa crisi si trasforma in crisi sociale e la crisi sociale in crisi del singolo imprenditore, che genera una epidemia di negatività che coinvolge tutti. Confartigianato facendosi portavoce delle istanze del territorio e delle sue imprese ritiene siano maturi i tempi – si è stufi di attendere invano i tempi della politica – affinché chi oggi detiene lo scettro del comando possa intervenire, in maniera decisa e decisiva sul sistema fiscale, rivedendo in primis il patto di stabilità e consentendo agli enti locali di onorare i debiti nei confronti delle imprese. Vorremmo che da Cagliari arrivassero segnali incoraggianti soprattutto sul fronte della revisione del Patto di stabilità e non aspettare al 2015 (notizia dell’accordo tra Governo e Regione sulle modifiche del Patto di Stabilità a decorrere dal 2015). “E nel frattempo dovremo assistere impotenti all’impoverimento di tutto il territorio”. Bene fa il Sindaco di Bonorva Senes a ribellarsi e bene ha fatto il Presidente Giudici a rilanciare, in questi giorni, le emergenze del territorio e delle sue imprese, quelle stesse criticità che come Confartigianato avevamo denunciato diversi mesi fa e nel frattempo poco è cambiato – afferma Mario Piras Presidente Vicario della Confartigianato di Sassari. Se non si corre ai ripari la paralisi imprenditoriale diverrà irreversibile.

Chiediamo a Pigliaru e agli assessori un incontro immediato per fare il punto della situazione: non c’è più tempo da perdere, la drammaticità della situazione impone interventi immediati. C’è da risolvere il problema del DURC: tantissime imprese che ieri erano provviste del documento di regolarità contributiva oggi non riescono a lavorare perché ne sono sprovviste; non avendo questo documento non riescono ad incassare i crediti dalla PA e di conseguenza non versano contributi e non pagano le maestranze: cosa succede? Arriva Equitalia con tutto quello che comporta. Che si fa? La questione dei pagamenti della pubblica amministrazione è un problema gravissimo su cui occorre intervenire al più presto. Il problema dei debiti della PA è un esempio di come fino ad oggi le imprese siano state considerate detentrici di doveri e non di diritti. Non vorremmo che la modifica del patto di stabilità sia soltanto una questione prettamente burocratica. Il Presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – Luca Murgianu – circa un mese fa, ha chiesto al Presidente della Regione Pigliaru un intervento per rivedere il Patto. Tante aziende sono oramai al collasso, non riescono ad andare avanti e sono costrette a chiudere. A tal proposito è intervenuto qualche giorno fa il Presidente nazionale di Confartigianato Imprese – Giorgio Merletti – il quale commentava così le reazioni alla decisione della Commissione UE: “E’ uno spettacolo curioso cui ci tocca assistere a seguito della procedura di infrazione da parte dell’UE nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto della normativa sui tempi di pagamento della P.A. alle imprese con le parti politiche che si schierano per tifoserie pro e contro”. Ed aggiunge: “E’ purtroppo incontrovertibile che la PA non paga né in 30 né in 60 giorni e nessuna compiacenza può farci dire il contrario. Basta chiederlo a chiunque sia fornitore della Pubblica Amministrazione”. “Dopo un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge italiana di recepimento della Direttiva Europea – sottolinea Merletti – lo Stato e tutta la P.A. sono in aperta violazione. Il Governo e il Parlamento modifichino subito il Patto di Stabilita’ che impedisce alle Amministrazioni, che pure hanno soldi in cassa, di pagare le imprese che forniscono beni, servizi, lavori, opere”.

red, 26 Giugno 2014