Confartigianato Imprese Sardegna scrive all’Unione Europea
“Stiamo lavorando a una proposta che possa innalzare la soglia del “de minimis” a mezzo milione di euro – ha commentato Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ma anche a una modernizzazione degli aiuti di Stato, per renderli più compatibili con le nuove esigenze delle imprese”. L’UE infatti, attraverso una consultazione, che si concluderà il 15 maggio, sta recependo commenti e segnalazioni sulla prima bozza della nuova legislazione, proposta dall’Esecutivo Ue in sostituzione del regolamento 1998/2006, che andranno a modificare il “regolamento de minimis”.
“Se le nostre osservazioni saranno accolte – sottolinea Murgianu – le imprese avranno maggiori opportunità di accedere a contributi pubblici più congrui senza che questi siano più considerati illegittimi e quindi non erogabili o addirittura da restituire”. “Se usato in modo corretto e monitorato – sottolinea il Presidente – il “de minimis” è uno strumento importante che potrebbe essere propulsivo allo sviluppo dell’auspicata “fiscalità di vantaggio”. “Sia chiaro, in ogni caso, che si tratta di misure tampone – precisa – accettabili visto il periodo particolare e perdurante di crisi. Oggi, tutto ciò che può supportare le imprese, è positivo l’importante che tutte siano messe nella condizione di poterne usufruire”.”Certamente – conclude Murgianu – a livello regionale, sarà necessario, al più presto, ragionare di una riforma degli incentivi che vada in controtendenza rispetto al passato”.
La validità di tale del regolamento, che non considera aiuti di Stato i benefici concessi fino a una soglia di 200mila euro su un periodo di tre anni (con un tetto di 100mila euro per il settore del trasporto su strada), cesserà il 31 dicembre 2013. Il regime “de minimis” può essere definito come una modalità semplificata attraverso la quale la Commissione Europea autorizza l’istituzione, da parte degli Stati Membri, di alcuni tipi di regimi di aiuto per le imprese (ricordiamo che qualsiasi agevolazione pubblica deve passare il vaglio delle istituzioni europee). Per l’ente emanatore (le Regioni, p.e.) applicare il “de minimis” significa non dover farsi carico delle lunghe procedure di notifica, acquisendo maggior efficienza ed efficacia gestionale. Tale facilitazione si basa sul presupposto che gli aiuti di Stato, se inferiori ad una certa soglia, non violano la libera concorrenza tra imprese operanti nel mercato interno europeo. A tal proposito il Regolamento (CE) N. 1998/2006, stabilisce una serie di condizioni che devono essere rispettate affinché un aiuto pubblico non possa considerarsi turbativo del libero mercato europeo. Se lo Stato Membro rispetta questi limiti nell’istituire un regime di aiuto, lo può considerare automaticamente approvato dalla Commissione. Tale regolamento stabilisce che le imprese operanti nell’Unione Europea non possono ricevere dagli Stati Membri più di 200 mila euro in un periodo di tre esercizi finanziari, tenuti in considerazione quello in corso più i due precedenti.