Convegno “Sardegna Migrante”
Analisi dei flussi migratori e dello spopolamento in Sardegna nel 2013. Ancora emigrazione dalla Sardegna con un flusso che non si è mai interrotto.
Nel 2013 sono state oltre 6.500 le persone che per lavoro o studio hanno lasciato l’isola per raggiungere le altre regioni italiane e anche l’estero (in particolare Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Inghilterra, ma anche Olanda e Spagna). Una decisione, quella di partire, che coinvolge soprattutto i giovani che trovano lavoro nel settore della ricerca, dell’industria e dei servizi. Oltre il 20% di loro ha la laurea e l’età media è superiore ai 30 anni. Nell’Isola si conferma inoltre il fenomeno dell’immigrazione, sempre più marcato, e si sottolinea lo spopolamento di numerose aree, soprattutto interne con un calo generalizzato del tasso demografico. E’ cresciuto infatti il numero degli anziani ed il saldo fra nati e morti e’ a favore di questi ultimi. Ma la popolazione complessiva in Sardegna (un milione e 640 mila abitanti nel 2013) non e’ scesa ma e’ leggermente cresciuta con il conteggio degli immigrati, questi ultimi in costante aumento.
Sono alcuni dei dati emersi nella ricerca presentata dal suo coordinatore, il presidente delle Acli di Cagliari Mauro Carta, assieme a Marco Sideri, ricercatore Crenos, a Gesico nel Centro Servizi S’Ulivariu, dove è stato organizzato il Convegno Sardegna Migrante. La manifestazione con la presentazione dello studio “Analisi dei flussi migratori e dello spopolamento in Sardegna nel 2013” si ripete da anni, ed e’ stata inserita nell’ambito della settimana dedicata agli emigrati. Ai lavori hanno partecipato, con loro interventi, vari invitati fra cui Tonino Mulas, vice presidente della Fasi (Federazione dei Circoli dei sardi in Italia) e diversi sindaci, fra cui Rodolfo Cancedda, primo cittadino di Gesico, affiancato dal presidente del circolo Acli del paese Chiara Murgia.