Corallo Rosso di Alghero, niente più imitazioni
Sottoscritta la dichiarazione d’intenti che impegna, fin da subito, i negozianti ad eliminare dalla propria esposizione o vendita le opere e i gioielli realizzati con materiali che imitano il Corallium Rubrum.
«Il Corallo che si trova ad Alghero deve essere davvero autentico, c’è la volontà di arrivare al risultato, con gradualità ma nella convinzione che si tratta di un’operazione coraggiosa che può avere dei ritorni importanti anche dal punto di vista economico e d’immagine». Con queste parole Mario Bruno ha preso atto dell’importante e decisivo passo compiuto ieri dai titolari della maggior parte delle attività che lavorano e commercializzano il Corallo Rosso ad Alghero. Sottoscritta alla presenza del sindaco, dell’assessore alle Attività Produttive, Natacha Lampis, e dei rappresentanti del settore la dichiarazione d’intenti che impegna, fin da subito, i singoli negozianti ad eliminare dalla propria esposizione o vendita le opere e i gioielli realizzati con materiali che imitano il Corallium Rubrum. Si tratta di un atto formale, che va nella direzione della tutela e valorizzazione delle produzioni, in attesa del riconoscimento del marchio di qualità al Corallo Rosso di Alghero.
È questo, infatti, l’obbiettivo al quale lavora il tavolo tecnico recentemente costituitosi in città, che opera all’interno della Consulta comunale per lo sviluppo economico e il lavoro, formato dalle rappresentanze di tutti i soggetti interessati, e già dalle prossime settimane inizierà ad elaborare il disciplinare e il regolamento d’uso del marchio di qualità che identifichi, sostenga e promuova le attività che vendono o lavorano unicamente il Corallium Rubrum. Tavolo convocato per il 22 settembre alla presenza dell’Amministrazione comunale, artigiani e commercianti del Corallo, associazioni di categoria, referenti degli assessorati regionali all’Agricoltura e Pesca, quelli del Turismo, Artigianato e Commercio, dall’Agenzia Laore, il Parco Regionale di Porto Conte e Area Marina Protetta per avviare il progetto fortemente identitario, per tutelare e valorizzare le produzioni artigiane realizzate col Corallo Rosso del Mediterraneo, rafforzandone la riconoscibilità, autenticità e l’unicità. Si attivano anche i percorsi di formazione e controllo con specifici incontri in calendario con le forze dell’ordine locali e provinciali per rafforzare le azioni di contrasto ai commerci abusivi e alle frodi, e parallelamente si articola in più fasi la campagna di sensibilizzazione agli acquisti certificati rivolta a turisti e visitatori. Locandine, flyer e brochure riporteranno il simbolo del vero Corallo di Alghero e in futuro indirizzeranno ad acquisti responsabili con l’indicazione delle attività aderenti al progetto. «Difendere il Corallo di Alghero e la sua economia artigianale tradizionale da prodotti di dubbia provenienza significa valorizzare la storia, la cultura e il nome stesso della Riviera del Corallo» ha ripetuto Natacha Lampis.