Coronavirus, 97enne guarisce e torna a casa: “Sembrava non ce la facesse, tempra incredibile
La storia a lieto fine di un 97enne di Cremona che, dopo essere stato ricoverato ad Asola per Coronavirus per due settimane, si è ripreso ed è stato dimesso. Continuerà la convalescenza a casa della figlia in attesa del secondo tampone di controllo: “Sembrava che non potesse farcela. Ha dimostrato una tempra formidabile e una totale autonomia”.
A 97 anni è riuscito a sconfiggere il Coronavirus ed ora è di nuovo a casa insieme alla sua famiglia. Arriva da Cremona la storia a lieto fine di un nonno che, dopo essere stato ricoverato per quindici giorni all’ospedale di Asola, in provincia di Mantova, è guarito: è stato il primo paziente Covid-19 ad arrivare nel nosocomio e uno tra i primi a superare la malattia, come ha rende noto l’Asst locale. Eppure non è stata per lui una passeggiata: era il 29 febbraio scorso quando all’uomo è stata diagnosticata una polmonite, che ha richiesto l’isolamento in attesa del risultato del tampone, che è stato poi positivo.
Il 97enne si è poi aggravato, rimanendo in condizioni critiche per una settimana. Poi il miracolo, con il recupero del nonno, in controtendenza rispetto a quanto stava succedendo nel resto della Lombardia. “Sembrava che non potesse farcela – ha spiegato al quotidiano La Provincia un medico della Medicina Generale, che ha disposto il ricovero del paziente e lo ha assistito insieme ai colleghi e agli altri operatori sanitari – invece si è ripreso molto bene. Ha dimostrato una tempra formidabile e una totale autonomia. La sua è una famiglia longeva. Ci ha ringraziati e ha detto all’équipe che siamo i suoi angeli”.
Poi, il lieto fine: il 97enne è stato dimesso il 14 marzo ed è potuto tornare a casa della figlia, dove resterà in convalescenza in attesa del secondo tampone di controllo, previsto dalle procedure per decretare la guarigione definitiva. “L’isolamento gli sta già un po’ stretto – ha detto la figlia – perché è un uomo ancora molto attivo. Prima della malattia pensava alla spesa, cucinava, non si faceva mancare la passeggiata quotidiana. Non ha mai fumato. Vorrei ringraziare tutta l’equipe di Asola dal profondo del cuore per la professionalità e gentilezza dimostrate nei nostri confronti. Mio padre mi è stato restituito”.
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