Costa Smeralda, sequestrata azienda agricola trasformata abusivamente in residenza di lusso
Quella che sembrava essere una normalissima azienda agricola per l’allevamento di cavalli, era stata, di fatto, trasformata in un vero e proprio residence, con affitti che arrivavano toccare anche i 15.000 euro per una settimana e pubblicizzata su siti specializzati internazionali. Denunciato il proprietario della tenuta, un cittadino italiano e residente in Svizzera
I finanzieri del Comando Provinciale di Sassari, al termine di un’articolata e delicata attività d’indagine, hanno sequestrato un’azienda agricola che era stata trasformata abusivamente in multi-residenza di lusso da affittare a facoltosi turisti nel periodo estivo. L’attività è iniziata con un controllo fiscale di routine nei confronti dell’azienda di un imprenditore italiano residente all’estero. Nel corso delle operazioni di controllo, i finanzieri sono stati insospettiti dalla presenza di alcuni documenti comprovanti la locazione di camere per uso turistico. I militari, congiuntamente a personale dell’Ufficio Vigilanza Edilizia del Comune di Olbia, hanno quindi eseguito, su delega della Procura della Repubblica del Tribunale di Tempio Pausania, un’ispezione della tenuta, sita nella frazione olbiese di San Pantaleo. L’attività di polizia giudiziaria condotta dai finanzieri del Gruppo di Olbia ha permesso di riscontrare tutte le ipotesi investigative: nel corso dell’ispezione, infatti, è stato appurata l’abusiva trasformazione dei fabbricati rurali – fienili, granai e magazzini –, in lussuose residenze in spregio dei vincoli imposti dal piano paesaggistico.
Quella che sembrava essere una normalissima azienda agricola per l’allevamento di cavalli, era stata, di fatto, trasformata in un vero e proprio residence, con affitti che arrivavano toccare anche i 15.000 euro per una settimana e pubblicizzata su siti specializzati internazionali. La tenuta era costituita da una casa colonica con tre camere matrimoniali, bagni e suite, soggiorno, sala da pranzo, cucina e terrazzo; un granaio convertito in struttura ricettiva, composto da due ali che comprendono ognuna due camere matrimoniali con bagno interno, soggiorno, cucina e zona pranzo e terrazza coperta. Due zone studio al piano superiore ognuna con servizio privato e cucina indipendente, zona fitness e palestra con vista sulla piscina biologica ed il giardino; una dependance per gli ospiti composta da camera matrimoniale con servizio privato, SPA e soggiorno.
Inoltre, i tecnici comunali, hanno rilevato che, nella villa padronale, vi sono lavori al grezzo relativi ad un locale parzialmente interrato che, da informazioni assunte, sarebbe destinato alla realizzazione di ulteriori due appartamenti muniti di servizi. Per queste ragioni il proprietario della tenuta, un cittadino italiano e residente in Svizzera, è stato segnalato per i reati previsti e puniti dal Testo unico in materia di edilizia nonché dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. I militari hanno proceduto al sequestro di un’area costituita da tre fabbricati rurali all’interno dei quali sono state ricavate camere, servizi e sale, tutte arredate con mobili di pregio; di un’area costituita da una villa padronale articolata su quattro caseggiati; due piscine.
Infine, è emerso che la struttura ricettiva, oltre ad essere stata realizzata in difformità alle autorizzazioni edilizie, non era autorizzata in alcun modo a svolgere l’attività commerciale di affittacamere professionale in quanto non in possesso di un regolare titolo amministrativo rilasciato dal Comune di Olbia Ufficio per le Attività Produttive. Pertanto, i militari hanno proceduto alla notifica dell’ordinanza del Comune di Olbia di immediata cessazione dell’attività ricettiva extralberghiera esercitata.