Cristicchi a Fertilia con Magazzino 18
Storia e l'accoglienza della gente della borgata. La professoressa Teresa Fiori evidenzia le implicazioni degli "argomenti privi di un cenno di positività sull'integrazione e pacifica convivenza fra le genti".
“Ho assistito ieri notte (domenica/03) alla presentazione del libro e parzialmente dello spettacolo Magazzino 18 che il cantante ha offerto ad un pubblico attento e partecipe, quale quello di Fertilia. Presentazione suggestiva perché fatta in una borgata che nasce e , soprattutto, cresce, per accogliere gli esuli istriani e non solo, suggestiva perché tratta di un argomento poco conosciuto e tocca soprattutto la memoria del passato di molti presenti allo spettacolo e, quindi il cuore e la sensibilità dei presenti”.
“Suggerirei a Cristicchi e, soprattutto alla maestra Brugna di inserire nel loro racconto una parola di riconoscenza per la terra che li accoglieva e di non ricordare solo gli aspetti negativi con cui sono stati accolti, poiché anche la terra accogliente era povera, anzi poverissima. Oggi la maggior parte degli esuli sono felicemente integrati in una terra che ancora soffre e che ancora accoglie”.
“Ancora una parola ricordare questi delicatissimi argomenti che, finalmente, sono entrati, contrariamente a quanto ieri hanno affermato i curatori della presentazione, con un messaggio di positività sull ‘integrazione e la pacifica convivenza tra le genti affinché i giovani colgano parole di pace e speranza e gli adulti coltivino la nostalgia con calore e non rancore. Scrivo perché ho avuto la fortuna di aver curato questa parte della storia con i ragazzi della Scuola media di Fertilia e di aver intervistato persone meravigliose che oggi non ci sono più, ma che amavano la terra natia e tantissimo la terra di accoglienza”.