Dal sole lo sviluppo del territorio
E’ in grado di produrre 16 megawatt di energia, grazie ai pannelli solari montati su 119 serre che fanno di “Enervitabio San Cosimo Soc. Agr. srl” una delle aziende agricole e di produzione di energia fotovoltaica tra le più grandi al mondo. Sorge nell’area del Comune di Giave, su un terreno di 35 ettari, coperto per circa 24 ettari da serre fotovoltaiche che superano ciascuna i mille metri quadri di superficie. Al loro interno con cura e passione si coltivano asparagi, peperoni, lattuga romana, rucola e, ancora, insalata iceberg, radicchio rosso e cavolfiori. Una produzione in crescita che ha iniziato a trovare l’appeal del mercato regionale e che, a breve, nelle intenzioni degli imprenditori, punterà ad espandersi sulla piazza internazionale.
A un anno dalla sua nascita i risultati ottenuti hanno quasi dell’incredibile, se si pensa al momento di crisi attraversato dal Paese, tanto che hanno suscitato la soddisfazione dell’azienda (Win Win di Taiwan) che ha finanziato il business e l’attenzione della Regione che, nei giorni scorsi, con l’assessore all’Industria Antonello Liori ha fatto visita all’azienda. L’iniziativa ha suscitato poi il forte interesse della Camera di commercio del Nord Sardegna e dell’amministrazione comunale di Giave che, con il presidente Gavino Sini e il sindaco Giuseppe Deiana, hanno visitato l’azienda.
L’azienda è sorta nel 2012 grazie alla caparbietà e alla tenacia di imprenditori sardi, Franco Tocco amministratore unico e Walter Siddi direttore generale business, che da subito hanno creduto nell’impresa. La crisi economica di questi anni li ha convinti a lasciare il settore dell’edilizia, ad accettare una vera e propria sfida e a reinventarsi in un ambito completamente diverso. A dare forza alla loro idea è arrivato l’investimento di 50 milioni di euro dell’azienda Win Win Precision Technolgy di Taiwan per l’acquisto del terreno e la fornitura delle serre fotovoltaiche. La scelta dell’area, inoltre, si è rivelata ottimale, sia dal punto di vista logistico, della resa agricola e, soprattutto, dal punto di vista del rendimento degli impianti. Per gli investitori di Taiwan si tratta di risultati importanti: «Siamo molti soddisfatti, sia per l’attività di coltivazione che per la resa dell’impianto – ha detto Sascha Rossmann, global sale della Win Win –. Abbiamo investito in qualità e lo dimostrano appunto le rese, il sistema di irrigazione e quello di costruzione delle serre». La Sardegna resta, ancora, nel mirino dell’azienda di Sinchu: «Stiamo valutando la possibilità di altri impianti nell’isola – afferma Rossmann – uno da sei mega e un altro da dieci. Non c’è ancora niente di sicuro, ma ci stiamo muovendo per investire ancora sul territorio».
L’impianto di Campo Giavesu, oltre a essere autonomo dal punto di vista dell’alimentazione energetica, è anche uno dei più tecnologici. Basti pensare che il monitoraggio dei pannelli è realizzato da remoto, via computer a Verona, dalla Winaico che lo ha costruito. È una ditta sarda, invece, a occuparsi della manutenzione dei pannelli. Innovativo anche il sistema di irrigazione delle colture, gestito, programmato e controllato attraverso i computer, che consentono di annaffiare le singole piante con il sistema a goccia. A lavorare nelle grandi serre bi-falde ci sono circa 20 persone, tra tecnici e operai, che arrivano a 80 nel periodo di raccolta.
In soli otto mesi la Enervitabio San Cosimo Soc. Agr. Srl è entrata a regime con la produzione delle colture che, attraverso la Piana di Giave Soc. Agr. Srl responsabile dell’intero progetto agricolo, vengono distribuite ogni giorno nei reparti ortofrutta della grande distribuzione ordinaria con il marchio “Tenute del sole”. Circa duemila chili di ortaggi e verdura che giornalmente attraversano la Sardegna da nord a sud, per arrivare freschi sulla tavola dei consumatori. In stretta collaborazione con alcuni produttori agricoli locali, inoltre, l’azienda di Giave si presenta sul mercato con la distribuzione di insalate già tagliate, lavate e imbustate (quarta gamma), soffritti pronti, frutta in vaschetta e anche funghi, rucola e prezzemolo sempre in vaschetta. Da settembre, poi, ha preso il via la produzione di una linea di sott’oli e agrodolci. Prodotti che saranno commercializzati appunto sotto il nome di “Tenute del sole”. Un marchio che è stato ideato e registrato dall’agenzia Pubblicitas di Sassari e che rispecchia il legame con la terra, i prodotti locali, il sole e l’energia fotovoltaica.
«L’auspicio è quello di espanderci con l’acquisizioni di nuovi campi e nuove serre – hanno detto il direttore generale Walter Siddi e il responsabile qualità del marchio “Tenute del sole” Marco Tilocca – ma stiamo anche lavorando per una internazionalizzazione dell’attività». Il prodotto in vasetto, infatti, è stato pensato per il mercato cinese. E la scelta dell’azienda di Giave, al momento, potrebbe ricadere su Shangai, con l’hub dell’aeroporto di Hongqiao in grado di garantire una presenza di circa 800 mila persone al giorno. «Tra le ipotesi di sviluppo dell’azienda poi – ha aggiunto l’amministratore Franco Tocco – attraverso le manifestazioni di interesse sui progetti di filiera, ci sono la realizzazione di impianti di trasformazione nell’area industriale di San Marco ad Alghero». A questa si aggiunge, per garantire un prodotto sempre superiore, una partnership con Porto Conte Ricerche per lo sviluppo del miglior packaging per la quarta gamma e l’individuazione di biosensori da posizionare sulle piante, per il controllo costante delle qualità organolettiche.
«Si tratta di una vera e propria impresa dal punto di vista dell’iniziativa economica – ha detto l’assessore all’Industria Antonello Liori – una sfida vincente che speriamo sia anche d’esempio per gli altri imprenditori sardi. La Regione ci metterà del suo. Il mio assessorato ha una linea che si occupa dell’internazionalizzazione del prodotto e di trovare nuovi mercati all’estero». Ecco allora che dall’assessorato, attraverso la pubblicazioni di bandi, potrebbero arrivare spunti e sostegno per la ricerca e il supporto tecnologico. «Un’iniziativa importate – ha rilevato il sindaco di Giave Giuseppe Deiana – che darà sicuramente nuove speranze a un’agricoltura che era ormai inesistente e al centro di una crisi profonda. È, inoltre, con i suoi livelli occupazionali una manna dal cielo. Non ci sono altre iniziative che, in questo momento, potessero dare maggiore conforto». Un progetto pionieristico quindi, non solo sul territorio in cui sorge ma anche per la Sardegna, e coniuga la necessità di produrre energia per la nostra isola con quella del suo migliore utilizzo, e lega alla natura e al sole i prodotti della terra.