Decreto dignità, bocciatura da Confcommercio Sardegna
“Speravamo che "il passo del gambero" fosse un ricordo del passato” ha detto il presidente Alberto Bertolotti
“Speravamo che “il passo del gambero” fosse un ricordo del passato” ha detto il presidente di Confcommercio Sardegna Alberto Bertolotti commentando il decreto legge “dignità” approvato dal Consiglio dei ministri proposto da Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico. “Il nostro Paese si muove, infatti, al passo del gambero, all’indietro rispetto alle proprie recenti scelte politiche e, sopratutto, in senso contrario ai propri partners europei”.
In particolare Bertolotti si riferisce al reinserimento della causale nei contratti a tempo determinato di durata superiore ai 12 mesi. “È un nonsenso, soprattutto a stagione estiva iniziata. Assumere a tempo determinato non può essere vista dal legislatore come una punizione che l’azienda infligge al proprio collaboratore ma, piuttosto, come un indispensabile strumento di flessibilità dettata dal mercato”.
Secondo il presidente di Confcommercio Sardegna “l’occupazione stabile non può essere incentivata attraverso strumenti punitivi per l’impresa, come l’incremento dello 0,5% del contributo addizionale, attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, a carico del datore di lavoro, per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato, ma occorre rendersi conto che il mercato del lavoro è profondamente cambiato”.
“Serve, quindi”, ha detto Bertolotti, “dare fiducia alle imprese le quali non hanno alcun interesse a disperdere le professionalità dei propri collaboratori che, insieme alla propria clientela, costituiscono il patrimonio che ogni azienda preserva gelosamente”.