Decreto ripartizione punti organico 2013, università sarde penalizzate
“Il Presidente della Regione deve intervenire con urgenza presso il Governo per impedire che le pesanti penalizzazioni prospettate dal Decreto approvato sulla ripartizione dei punti organico 2013, costringano i Rettori degli Atenei sardi ad aumentare le tasse agli studenti che affrontano già ora con sofferenza gli alti costi degli studi universitari e che li costringerebbe ad abbandonare l’Università”. Lo chiede Giampaolo Diana, con una interpellanza presentata stamane in Consiglio Regionale.
“Sembrerebbe infatti – spiega Diana – che la ripartizione dei punti organico da cui dipenderà poi il turn-over per il personale universitario, quest’anno sia avvenuta secondo un criterio che ha visto assegnare punti organico extra agli atenei con un più alto valore di ISEF. A questa assegnazione sembra sia corrisposta una eguale decurtazione di punti organico agli altri atenei con un minor valore di ISEF, anche se sono, nel merito, atenei virtuosi. Questo criterio utilizzato per la ripartizione dei punti organico – evidenzia il Capogruppo – ha determinato grandi disparità tra i diversi atenei e in prevalenza quelli meridionali, tra cui le nostre università sarde, sono stati fortemente penalizzati. Per non subire dunque nuove sottrazioni di punti organico, gli atenei nel breve termine potrebbero pensare di migliorare il loro indicatore ISEF attraverso l’aumento delle tasse, vista come la soluzione piu’ immediata”.
“Se ciò si verificasse – continua Diana – sarebbe devastante per le famiglie sarde considerata la crisi profonda e deleteria dell’isola e considerato inoltre, che l’aumento delle stesse in questi ultimi anni ha scoraggiato l’iscrizione all’università o il suo proseguo, degli studenti delle fasce sociali piu’ deboli che, se pur idonei, non sono stati beneficiari nemmeno di una borsa di studio Ersu. Per questo motivo – conclude – chiedo inoltre a Cappellacci di intervenire di concerto con gli altri Presidenti delle Regioni meridionali presso il Governo, e richiamare il Presidente Enrico Letta a farsi carico di una proposta di modifica del suddetto decreto, per garantire la qualità di formazione negli Atenei meridionali e per evitare che questi subiscano ulteriori penalizzazioni”.