Depressione? la cura con l’Elettroshock
Una scarica e via. Ovviamente non è questo il metodo ma il concetto è semplice: le scariche elettriche come cura antidepressiva. L’elettroshock sarebbe dunque piu’ efficace degli antidepressivi per combattere le forme molto gravi di depressione. Secondo i ricercatori dell’Universita’ inglese di Oxford, esistono infatti le prove che questo controverso trattamento, messo a punto dagli psichiatri fin dagli anni ’30 per curare molte malattie mentali, e’ piu’ indicato degli antidepressivi per ‘tenere a bada’ la depressione, disturbo sempre piu’ diffuso e, nelle forme piu’ gravi, devastante. La ricerca, finanziata dal governo inglese, e’ pubblicata sull’ultimo numero della rivista ‘The Lancet’.
Gli esperti hanno analizzato piu’ di 73 sperimentazioni con la terapia elettroconvulsiva (Ect) condotte durante gli ultimi 40 anni. La Ect prevede l’uso di una scarica elettrica, prodotta da due elettrodi sistemati ai lati della testa del paziente, per ‘colpire’ il cervello e restaurare il naturale equilibrio chimico. Una terapia efficace e sicura ma pubblicizzata perché alle sue spalle non c’è l’industria farmaceutica internazionale, che ha tutto l’interesse a cavalcare le resistenze legate a questo tipo di trattamento. L’appello a favore della terapia elettroconvulsivante (Tec), arriva dal Dipartimento di Salute Mentale della Asl 5 di Oristano, l’unico in Sardegna, e uno dei pochi in Italia ad effettuare questa terapia praticata per la prima volta nel 1938 proprio da due italiani.
Sono 17 i pazienti che hanno sperimentato ad oristano questa terapia, di cui nove donne e otto uomini. Età media una cinquantina di anni, sette residenti in provincia di Oristano, dieci provenienti dal resto dell’Isola. E a dirla tutta, l’opinione dei medici del Servizio di Igiene Mentale dell’Asl oristanese, è orientata a sostenere l’elettroshock come cura estremamente positiva che oltre a curare la depressione “migliora l’attività cerebrale e ha effetti benefici sul sistema nervoso centrale”.