Depuratore, interviene Marco Tedde: «Bene la sospensione, vigilare sul corretto utilizzo dell’impianto»
«Contrariamente a qualche titolo tendenzioso e a qualche commento dei soliti tuttologi, la Provincia non ha contestato deficienze strutturali».
«Alla Provincia di Sassari va il plauso per avere mostrato il “cartellino giallo” ad Abbanoa relativamente all’autorizzazione allo scarico delle acque reflue del depuratore rilasciata nel maggio del 2011, fino al ripristino della capacità depurativa oggetto del provvedimento». Così l’ex Sindaco di Alghero Marco Tedde, secondo il quale «La Provincia di Sassari ha accertato che Abbanoa non ha assicurato il regolare funzionamento e la corretta gestione del sistema depurativo secondo le modalità indicate da Abbanoa stessa, che costituiva specifica prescrizioni dell’autorizzazione allo scarico». «Contrariamente a qualche titolo tendenzioso, frutto di qualche velina non disinteressata, e a qualche commento dei soliti tuttologi che infestano l’etere –prosegue il consigliere regionale- la Provincia non ha contestato deficienze strutturali. E non poteva essere altrimenti posto che nel settembre del 2003 il progetto dell’impianto e la sua ubicazione sono stati condivisi dalla medesima Provincia, nonché dalla Regione di Soru con vari assessori, dal Genio Civile, dal Corpo Forestale, dal Consorzio di Bonifica della Nurra, dall’Esaf, dall’ASI e dall’ASL». «Tant’è che il medesimo Consorzio di Bonifica –prosegue Tedde- ha certificato che dopo la miscelazione con le acque depurate le acque del Cuga migliorano la loro qualità e con Abbanoa ha fatto un Piano di Gestione delle acque, che prevede l’utilizzo dei reflui miscelati in agricoltura, approvato dalla Provincia e dalla Regione. E la stessa Regione nel giugno 2012 ha diffidato espressamente il Consorzio ad utilizzare i reflui come da Piano». Questi i fatti, certificati da atti ufficiali, che comprovano la bontà del progetto del depuratore, della sua ubicazione e della assoluta necessità di una sua corretta gestione e manutenzione. «L’Amministrazione cittadina –sottolinea Tedde- deve invece fare la sua parte e seguire quotidianamente la corretta gestione dei processi depurativi, al fine di contrastare le carenze riscontrate dalla Provincia ed intervenire tempestivamente». «Se poi, come apprendiamo con sconcerto -rimarca il consigliere regionale- vi sono assessori all’ambiente della precedente giunta di sinistra che in 19 mesi non sono riusciti a vedere le carte progettuali per ostacoli interni è bene che questi deboli ex amministratori vadano di corsa a denunciare il fatto presso la Procura della Repubblica». «Per tranquillizzare i tuttologi dell’etere –conclude il vice capogruppo di Forza Italia in Regione- è bene precisare che la procedura di VIA è stata ritenuta non necessaria dal SAVI stesso, ente regionale che si occupa della VAS e della VIA, e tale decisione è stata confermata dal Ministero dell’Ambiente e dal CTR della Regione Sardegna».