“Di chi sono le Torri e chi deve fare le manutenzioni?”
Lettera di Carmelo Spada (Wwf) al Soprintendente ai beni architettonici di Sassari, al sindaco di Alghero, all'assessore alle manutenzioni e all'assessore alla cultura e turismo
Il passaggio delle auto del rally nel centro storico di Alghero, nelle settimane scorse, è stato motivato come uno spettacolo che proietterebbe Alghero nel mondo. E’ probabile che sia così, seppure restano da certificare i benefici per il patrimonio culturale. Tuttavia si può dissentire da questa logica. Che cosa c’è che non va? C’è che non si riscontra una valorizzazione reale dei luoghi, ma i beni culturali diventano esclusivamente beni di consumo (“location” estemporanee).
E’ una tendenza che si registra da tempo in Italia: tutto deve essere messo a reddito nel modo più immediato. C’è chi dice che con la cultura non si mangia e chi, in questo modo, vorrebbe dimostrare il contrario. In realtà sono le facce della stessa moneta. Una moneta buona per tutte le occasioni confondendo la cultura con lo spettacolo; lo sviluppo sostenibile con uno sviluppo senza progresso. La cultura può e deve produrre economia e posti di lavoro duraturi. Può farlo nel rispetto più profondo dei luoghi e della storia. L’idea mercantile alla lunga non paga e lascia l’amaro in bocca perché lo spettacolo, nel volgere di breve tempo, finisce e le luci della ribalta si spengono. Un’appropriata, concreta, costante valorizzazione e fruizione dei beni culturali consiste nel rendere comprensibile la storia e il contesto del monumento; le sue caratteristiche architettoniche ed estetiche. La forzatura non giova e risulta essere solo un’illusione, una narrazione senza sostanza, apparenza esteriore. Inoltre, ancor prima della fruizione, è necessaria la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni culturali in tutta Italia, compresa Alghero.
Questo è uno dei principali problemi: un patrimonio enorme a fronte di scarsità di risorse. Infatti accade, al di là delle diverse opinioni, di documentare il preoccupante degrado delle coperture della torre dello Sperone Reale (Sulis) di Alghero. La pavimentazione è saltata e l’oculo risulta “sigillato” (sic!) con il nastro adesivo. Il risultato di questa situazione: la torre è chiusa alle visite nel piano superiore, impedendo anche di poter fruire della meravigliosa visuale dalla terrazza che si affaccia sulla città. Il panorama potrebbe essere messo a giusto reddito, almeno per pagare le manutenzioni. Le infiltrazioni di acqua piovana, permanendo questa condizione, sono certe. La torre dello Sperone Reale (Sulis) non può attendere e neppure sopportare, presumibilmente, un’acquazzone estivo. Si è convinti assertori dell’assunto che i beni culturali e tutte le torri debbano essere fruibili e aperte alle visite: non c’è bisogno di spettacoli estemporanei, serve la valorizzazione e la fruizione permanente 365 giorni all’anno con conseguente occupazione stabile.
Le torri, attualmente, vengono aperte parzialmente solo in occasione di mostre temporanee, e comunque non sono possibili le visite complete. Altrettanto si osserva nella torre di Porta Terra: la cancellata è sbarrata e non si può neppure visitare il piano che accoglie il plastico che ricostruisce l’antica città murata. E’ auspicabile che venga effettuato un sopralluogo delle autorità competenti (ndr.: non sappiamo su chi ricadano le manutenzioni) per valutare complessivamente la situazione e programmare gli interventi necessari con l’obiettivo di rendere possibile le visite e, al tempo stesso, si possa consentire agli studenti delle scuole cittadine di affiancare le visite guidate con l’attività di alternanza scuola-lavoro. Sarebbe un’esperienza formativa importante il mondo della scuola. Si auspica che il restauro e la fruizione completa delle torri diventi presto realtà grazie alla sensibilità della nuova amministrazione comunale.
Carmelo Spada (Delegato Wwf per la Sardegna)