Disagi per via di interminabili lavori di ristrutturazione, il racconto di un cittadino

Riportiamo di seguito il racconto di un cittadino algherese alle prese con una serie di disagi per via di interminabili lavori di ristrutturazione in corso in un appartamento nel palazzo in cui abita.

“In un appartamento situato nel palazzo in cui abito, da un lunghissimo periodo sono in corso interminabili lavori di ristrutturazione. Il disagio è diventato insopportabile soprattutto perché non vengono rispettate le disposizioni della Legge vigente e della Ordinanza Comunale che vieta i rumori molesti almeno dalle ore 13 alle 16. Infatti anche in quelle ore è usato il martello pneumatico, sono abbattuti muri e tramezzi, si scaricano pesanti materiali, viene impastato cemento e si spaccano mattonelle e putrelle. Posso garantire che vengono effettuati tutti quei lavori perché ormai ho ben imparato a riconoscerne i differenti ed assordanti rumori. Ho fatto le mie rimostranze agli operai, al titolare della ditta che esegue l’opera e ad un congiunto del proprietario, ciascuno dei quali ha giocato a scarica barile sulle spalle degli altri”.

“Ad un certo punto ho chiesto l’intervento dei vigili urbani che, però, mi hanno risposto che sarebbero potuti intervenire solo se i rumori fossero stati udibili dalla pubblica via. Nel caso, invece, che il disturbo fosse arrecato solo agli abitanti dell’edificio, la competenza ad intervenire sarebbe spettata esclusivamente all’amministratore del condominio. Costui, però, ai sensi delle leggi vigenti, potrebbe erogare una sanzione ai fracassoni solo se questa venisse convalidata dalla maggioranza dei condomini. E’ chiaro che per la contestazione ai fracassoni, la emanazione della sanzione, la convocazione della apposita assemblea condominiale, la effettuazione della riunione e la notifica dell’eventuale ammenda al ‘reo’, sarebbero necessari tempi tanto lunghi che consentirebbero ai prepotenti di concludere imperterriti le loro opere. Anche se effettuate in spregio alle leggi ed al rispetto del prossimo, che, come nel mio caso, è costituito da anziani”.

“Capisco che non si debba mai fare una giustizia sommaria, ma è degno di uno stato civile che il ‘garantismo’ non consenta interventi rapidi per ottenere il rispetto di sacrosanti diritti? Non ci si accorge che così si privilegiano gli insolenti ed i maleducati, alla faccia della corretta convivenza e della civiltà?”.

3 Giugno 2021