Disegno di legge sulla lingua sarda, Cacciotto soddisfatto
“E’ un risultato positivo per tutta Alghero, che ci ha visti uniti nella tutela della nostra lingua”
Il Consiglio regionale ha approvato il Disegno di legge sulla disciplina delle politiche linguistiche.
L’on. Raimondo Cacciotto è intervenuto in dichiarazione di voto, esprimendo il compiacimento per la conclusione dell’iter di questa proposta di legge. “L’ampia e articolata discussione in aula ha completato il lungo lavoro fatto in Commissione, e le diverse posizioni emerse sono rappresentative della pluralità e della varietà del patrimonio linguistico della Sardegna; tra gli elementi positivi di questa legge rientra la tutela, la valorizzazione e la promozione del catalano di Alghero, che nel testo finale è stata espressa nel modo migliore per la nostra comunità” afferma l’on. Cacciotto.
“E’ un risultato positivo per tutta Alghero, che ci ha visti uniti nella tutela della nostra lingua: infatti, ho lavorato insieme al consigliere Marco Tedde, e insieme abbiamo proposto gli emendamenti che garantissero centralità al Catalano di Alghero. Abbiamo sostenuto la richiesta della comunità algherese a ottenere un pieno riconoscimento della propria specificità, come parte viva e integrante della più ampia comunità regionale: l’identità linguistica è una ricchezza, e nel caso di Alghero è anche una specificità che costituisce parte essenziale della identità culturale della popolazione” prosegue Cacciotto.
“L’approvazione di questa legge offre un ulteriore strumento per valorizzare il patrimonio linguistico e anche nuove occasioni perché una politica culturale della nostra terra possa giovare anche del contributo del patrimonio linguistico di cui è una parte fondamentale. Purtroppo il voto finale, espresso con 25 favorevoli, 20 contrari e 3 astenuti, evidenzia la diversità di opinioni anche su questo tema e la continua contrapposizione alla quale spesso si riduce il dibattito politico: la maggioranza che propone e la minoranza che si oppone, o viceversa. Auspico che si ritorni a dibattere nel merito delle questioni, ponendo i bisogni dei territori al centro del nostro lavoro” conclude Raimondo Cacciotto.