Diverse le problematiche alla Taulera, i residenti chiedono l’intervento del Comune

Molti quartieri hanno problemi con la vegetazione spontanea che ostruisce i marciapiedi e spazi pubblici, ma nel quartiere della Taulera, ad Alghero, il livello di incuria e degrado pare abbia superato i limiti.

L’estate 2020 non sarà di certo ricordata per il decoro urbano, sopratutto per il verde pubblico. Molti quartieri hanno problemi con la vegetazione spontanea che ostruisce i marciapiedi e spazi pubblici, ma nel quartiere della Taulera il livello di incuria e degrado pare non abbia limiti.  Il quartiere a nord della città presenta numerose problematiche, come la totale  assenza di segnaletica orizzontale, il dissesto della pavimentazione in numerosi punti dei marciapiedi  obbliga i residenti e disabili in carrozzina a percorrere le vie lungo il bordo della carreggiata. E’ presente persino una pericolosa voragine lunga due metri con tanto di cavi elettrici esposti. Ma quello che chiedono e pretendono con urgenza i residenti è la completa bonifica dei terreni privati, avvolti da una fitta ed estesa vegetazione ormai secca, che circonda per tre-quarti i nuclei abitativi.

“I terreni in questo stato, – dichiarano alcuni residenti – sono una vera e propria bomba ad orologeria. Se partisse il fuoco, per autocombustione o per mano di un piromane come capitato negli anni scorsi, in un attimo circonderebbe i palazzi, mettendo a rischio sia le nostre case, che la nostra incolumità, sopratutto degli anziani, delle persone allettate e disabili. Possibile che vigili urbani o barracelli non obblighino i proprietari alla bonifica? È normale per noi trascorrere l’ennesima estate con quest’ansia?  Una soluzione potrebbe essere un intervento di bonifica del comune per poi addebitarne successivamente i costi e sanzioni ai proprietari. E meno male – aggiungono –  che c’è in vigore una legge Antincendio che obbliga entro il 15 giugno la pulizia dei terreni”

“Non ci non stiamo lamentando per una questione di decoro ,anche se ne abbiamo tutto il diritto, ma solo ed esclusivamente per una questione di pubblica sicurezza. Sappiamo che anche altri quartieri lamentano l’assenza di manutenzione degli spazi pubblici, ma qui il problema è ben diverso e più grave. Con queste fitte sterpaglie, in caso di incendio, in un attimo il fuoco arriverebbe fino dall’ospedale civile e  alle campagne nel lato opposto per un’estensione di decine di ettari, come già accaduto verso la fine degli anni ‘90, circondando tutte le case. E se non saranno le fiamme ad ammazzarci, ci penserà il fumo. Si parla tanto di prevenzione, ma poi nei fatti, non si fa niente”.

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26 Luglio 2020