Divorzio breve, primo sì del Parlamento: bastano sei mesi per dirsi addio
La Commissione giustizia della Camera ha dato il primo via libera al disegno di legge sul divorzio breve che sarà in Aula il 26 maggio
Il primo sì al disegno di legge per il divorzio breve arriva dalla commissione Giustizia della Camera. A votare a favore sono stati Pd, Sel, M5S e il co-relatore di Forza Italia, contro ha votato Ncd, mentre non erano presenti gli altri esponenti Fi, quelli di Scelta Civica, e la Lega. Il testo approvato, che sarà in Aula a Montecitorio il 26 maggio, prevede che il matrimonio potrà essere sciolto definitivamente dopo 12 o 6 mesi e non bisognerà aspettare più, come succede oggi, i tre anni. Dopo la separazione giudiziale, infatti, ci vorrà solo un anno per dirsi addio definitivamente, mentre addirittura basteranno solo sei mesi in caso di separazione consensuale. Il decorrere del tempo parte dalla notifica degli atti e non dal deposito, come previsto nel testo originario.
Testo frutto di mediazione tra le parti – Il testo prevede che non saranno differenziati i termini di durata dalla separazione consensuale sulla base della presenza o meno di figli minori perché, come ha sottolineato la presidente della commissione Giustizia alla Camera Donatella Ferranti, “i figli trovano ormai ampia tutela nel nostro ordinamento a prescindere dal contesto familiare”. Da tutte le parti è stato sottolineato come il testo sia il frutto della mediazione non solo tra le varie parti politiche, ma anche di osservazioni fatte da magistrati, esperti e associazioni. Il testo approvato dalla commissione stabilisce inoltre che la comunione dei beni sarà sciolta nel momento in cui il magistrato autorizza i coniugi a vivere separati. La legge diventerà immediatamente operativa per tutti i casi, anche quando il procedimento di separazione risulti pendente all’entrata in vigore della nuove norme.
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