Divorzio imminente: Lombardo Cappellacci sempre più distanti
Non si era mai arrivati ad una fase così critica ma è già la seconda volta che il governatore in un mese minaccia le dimissioni. Questa volta è un divorzio in essere quello con la presidente del consiglio regionale Claudia Lombardo, con la quale pare essere scemato il feeling. Il governatore si è detto pronto a lasciare la guida della Regione se non dovesse essere approvato un disegno di legge che riprende alcuni emendamenti proposti dalla giunta ma che hanno trovato uno scoglio nella presidenza del consiglio. “Il primo emendamento riguarda le disposizioni per rendere pienamente operativa la Protezione Civile, con il centro funzionale, sul quale la Giunta già a settembre aveva deliberato, e i distaccamenti territoriali; il secondo era finalizzato a eliminare radicalmente la possibilità di concedere l’abitabilità per gli scantinati”. cappellacci ha riferito pubblicamente che questi emendamenti sono stati cassati solamente per un formalismo terminologico, che in relazione all’importanza degli emendamenti stessi non è ammissibile tale impedimento. Cappellacci ha dichiararo anche che apporterà immediatamente un disegno di legge che racchiude questi emendamenti e se non dovessere essere approvato, rassegnerà all’istante le dimissioni.
Dall’altra parte la Lombardo pare essere scesa sul piede di guerra. “Vergogna-scrive in una nota la Presidente del consiglio- Non si può speculare su un dramma come quello dell’alluvione, che ha colpito tragicamente la nostra Regione, per squallide e demagogiche operazioni di propaganda politica. Purtroppo, non è la prima volta che il Presidente Cappellacci propone norme pur sapendo che non possono trovare accoglimento per le modalità seguite. Ma questo non sorprende, visto che è palese l’esclusivo interesse del Presidente della Giunta per i roboanti annunci e per gli strumentali scontri istituzionali, piuttosto che per il raggiungimento del risultato. Infatti, se questo fosse stato il reale interesse del Presidente Cappellacci avrebbe evitato quanto accaduto, seguendo l’indicazione data dalla sottoscritta nella Conferenza di capigruppo di questa mattina, ovvero di predisporre un Disegno di legge organico da sottoporre immediatamente al parere del Cal (indicazione che non è un puro formalismo ma un obbligo di legge oltre che un dovere di correttezza istituzionale) per andare poi in aula entro martedì prossimo. Credo – ha concluso Lombardo – che il Presidente della Giunta faccia bene a dimettersi, senza alcun indugio, per aver atteso un tragico evento come quello dei giorni scorsi per portare all’attenzione del Consiglio un provvedimento a cui tiene tanto a parole, ma del quale non si è avuta traccia nei cinque anni del suo mandato”.