“E-distribuzione, in pochi e sempre al lavoro a risolvere un mare di disservizi”
Intervento di Franco Peana, CISAL-FederEnergia Segreteria Regionale Sardegna
Con una struttura organizzativa compromessa irrimediabilmente ed enormemente bisognosa di personale e mezzi, è stato difficile non pensare che il progetto fosse una pura follia. Una riorganizzazione che si è presentata male e che si sta realizzando peggio. Una razionalizzazione strategicamente incomprensibile, tanto da non essere, assolutamente, condivisa dalla CISAL FederEnergia. Difatti, sono passati solo 27 giorni, dal grande “varo “dell’ennesima ristrutturazione aziendale, targata 2019 e purtroppo per i malcapitati lavoratori, le cose si sono complicate ulteriormente. Per molti di questi, come ad esempio nelle unità operative che hanno acquisito ulteriori territori, la condizione è naturalmente peggiorata e, ovviamente, non ci voleva la sfera di cristallo per immaginare i risultati ingenerati ed ottenuti.
La degenerata mancanza di risorse, la vastità del territorio da gestire, la mancata manutenzione e rinnovo degli impianti, oramai obsoleti e fatiscenti, comportano un dispendio di energie e un aumento della fatica psico-fisica dei Lavoratori, tanto da mettere a repentaglio la loro sicurezza e salute. Considerando le “naturali “pressioni a cui sono sottoposti, le notevoli percorrenze chilometriche la frequenza o forma della reperibilità sia questa normale, occasionale o aggiuntiva, le sovrabbondanti ore di straordinario compiute, rendono il lavoro insostenibile ed il clima nei luoghi di lavoro rovente. Rileviamo, con preoccupazione, che la situazione risulta sgradita a tutto il personale tecnico ed operativo, osiamo dire insopportabile.
Una aspetto ancora più grave considerando che non vi sono soluzioni nell’immediato o a breve termine, che gettano nello sconforto operai, tecnici, qualche capo unità e forse, in qualche raro caso, anche capi zona che hanno soltanto il mandato di traghettare questa azienda provando a venirne fuori indenni, ma non si sa in quale direzione, di sicuro con meno danni e costi possibili, tutto il resto e quale prezzo pagano i Lavoratori poco conta. Non possiamo che rimarcare con forza, la nostra contrarietà a tutto ciò. Quanto sta avvenendo non è giusto, riteniamo la sola azienda responsabile delle scelte e delle conseguenze verso i dipendenti, ma anche il silenzio assordante di chi ci circonda. Siamo contrari fin d’ora all’unica soluzione intravista del “mutuo soccorso “con movimentazione di personale, fra unità operative, nel tentativo di sopperire alle lacune organizzative e alle necessità ordinarie e straordinarie.
Ormai non si parla più di coperta corta, ma siamo giunti agli stracci. In questi pochi giorni si sono verificati, nella nostra regione, una serie di eventi che hanno messo in discussione la continuità e il tempestivo ripristino del servizio. E senza giustificazione alcuna, affermiamo che, non si può più garantire il servizio alla clientela. Sia per mancanza di maestranze che non sono più state riassortite, che per assenza di investimenti sulla rete che oramai non si fanno più da anni. Tutto si regge ancora, grazie alla sovra disponibilità estorta ai dipendenti. Fino a quando sarà possibile continuare a garantire il servizio ai cittadini in queste condizioni? FederEnergia sta seriamente ha pensato di informare la pubblica opinione ed stà eventualmente valutando di mobilitarsi.
Franco Peana, CISAL-FederEnergia Segreteria Regionale Sardegna