“Ebrei e balle di Lubrano”
Al netto della solita sterile propaganda, che costituisce una costante di questa Amministrazione, e di qualche incomprensibile bugia, il viaggio di Lubrano in Israele per l’evento organizzato dal centro servizi della Camera di Commercio di Cagliari, insieme alle camere di Commercio di Nuoro e Oristano, ha costituito la naturale prosecuzione del percorso avviato dall’Amministrazione di centrodestra. Il precedente esecutivo cittadinoaveva intrattenuto solidi rapporti con i precedenti Ambasciatori d’Israele in Italia Ehul Gol e Gideon Meir. La moglie di Meir, Amira Cohen-Meir, studiosa delle origini degli insediamenti ebraici in Italia, recuperò una ” ketubbah”, l’antico contratto di matrimonio ebraico, che riporta il nome di Alghero quale sede dell’atto stilato nel 1455. Lo sposo era Shelomon ben Zarch de Carcassona, ebreo rappresentante della famiglia di origine provenzale più importante della Sardegna. Gli ebrei che arrivarono dalla Catalogna tra il 1328 e il 1331 fondarono l’insediamento numericamente più consistente ed economicamente più potente dell’Isola. La colonia si ingrandì, inoltre, grazie ad una seconda ondata di ebrei giunti dalla Provenza, nel 1370, in conseguenza delle espulsioni attuate in Francia. Fra le famiglie arrivate in questa fase c’erano anche i primi rappresentanti della famiglia Carcassona, quella che sarebbe diventata la più importante della Sardegna. Nel 1455 il primo Carcassona a stabilirsi ad Alghero si sposò.
Partendo da questi elementi storici e culturali l’Amministrazione di centrodestra, grazie ai buoni uffici del Dott. Toti Columbano e del Dott. Roberto Coghene (i contrabbandati”eccellenti rapporti del Sindaco Lubrano”, che, peraltro, ha incontrato un ex Ambasciatore,sono frutto di fervida fantasia) strinse un accordo con lo Stato di Israele, rappresentato dagli Ambasciatori in Italia Ehul Gol e Gideon Meir, documentato e suggellato da scambio di corrispondenza ufficiale, che prevede l’intitolazione alla Juharia di una piazza del centro storico della città, all’interno dell’area interessata dai lavori di recupero del Complesso di Santa Chiara. Tale area faceva parte del quartiere ebraico medioevale, abitato nel suo momento di massimo splendore da circa 800 abitanti. Tale accordo venne ufficializzato e tradotto in pubblico impegno nella delibera di Giunta n. 367 del 2010 che su proposta della Commissione Toponomastica presieduta da Antonello Muroni intitolò il piazzale interno all’Ospedale Vecchio -dai Bastioni Pigafetta a quelli Marco Polo- alla Juharia. Un accordo propedeutico a creare “fuochi d’attenzione” culturali con l’obiettivo di produrre flussi turistici israeliani verso Alghero. Quindi, ciò che il Sindaco Lubrano tenta maldestramente di ascrivere alla sua iniziativa politica è un contributo pedissequo rispetto all’opera della precedente Amministrazione.
Il problema è che i lavori dell’ex ospedale e del S. Chiara procedono con affanno e a rilento, con una evidente scarsa capacità di proseguire l’opera pubblica avviata e finanziata dall’Amministrazione di centrodestra. Col rischio, purtroppo, di pregiudicare i rapporti con Israele intessuti negli anni precedenti.