Ecco perché è saltata la seduta del Consiglio Comunale
Convocato in prosecuzione di seduta il Consiglio comunale, puntualmente mi sono presentato alle 16.00 in via Columbano per rispondere al primo appello insieme ai pochi altri consiglieri comunali presenti. Come da regolamento consiliare la seduta è validamente costituita quando interviene almeno la maggioranza dei consiglieri.
Come vuole una consuetudine consolidata da anni, infatti, la maggior parte dei consiglieri arrivano un’ora dopo in coincidenza del secondo appello. Per pochissimi minuti di ritardo due consiglieri comunali di maggioranza non hanno raggiunto l’aula in tempo per rispondere “presente” e, vista la contemporanea assenza in blocco dell’opposizione che pochi istanti prima del secondo dell’appello abbandonava scientemente l’aula, è mancato il numero legale e la Presidente non ha potuto far altro che dichiarare deserta la seduta.
È certamente giusto richiamare alle sue responsabilità la maggioranza e non faccio riferimento solo al ritardo cumulato da alcuni, ma non posso esimermi dal stigmatizzare il comportamento dell’opposizione. Nell’ultima seduta consiliare lamentava il fatto che ci fossero all’ordine del giorno mozioni datate da mesi – cosa per altro discutibile ripercorrendo a ritroso il percorso di quei documenti e la correttezza istituzionale della Presidente che puntualmente li riproponeva di seduta in seduta – e oggi che si dovevano discutere abbandonano l’aula. Oltretutto dopo aver chiesto anche di integrare l’ordine del giorno con una mozione a carattere urgente su Calich e depuratore. Dov’è l’urgenza a cui facevano riferimento?
A parti invertite probabilmente le dinamiche sarebbero state analoghe, però mi chiedo se la politica si riduce a “giocare” a maggioranza e opposizione, con tutte le tattiche e i tecnicismi possibili, che beneficio ne ha la comunità?
Con tutto il rispetto per le scelte di ciascuno, io preferisco la politica del confronto sulle idee e sui contenuti, sui progetti per la città. Un confronto anche a muso duro quando serve, ma sempre rispettoso e leale, nei confronti degli altri consiglieri, delle istituzioni che si rappresentano e soprattutto della nostra città.