Educare alla pace: Provincia di Sassari e Rondine presentano i nuovi progetti
Lavorare con le scuole per educare i più giovani al concetto di pace e al rispetto delle diversità culturali, così da formare i “sardi di domani”, mettendoli nelle condizioni di operare da protagonisti, con consapevolezza e adeguati strumenti cognitivi, per la pace e lo sviluppo dell’area euromediterranea, all’interno della quale la Sardegna fa da ponte tra due mondi ancora troppo distanti. È l’obiettivo dei nuovi progetti con cui si rinsalda il legame stretto tra la Provincia di Sassari, che ha candidato il Nord Ovest Sardegna a diventare la “Terra dell’amicizia”, e Rondine, il borgo medievale in Provincia di Arezzo che l’omonima associazione no profit ha ribattezzato come “Cittadella della Pace”, eleggendolo come sede permanente dello studentato internazionale, dove giovani di tutto il mondo provenienti da territori in conflitto imparano la pace e il confronto attraverso una straordinaria esperienza di convivenza.
Le iniziative in rampa di lancio verranno illustrate nel corso di un incontro pubblico previsto per giovedì 9 maggio alle 15.30 nella sala Angioy del palazzo della Provincia. Il presidente della Provincia, Alessandra Giudici, il presidente dell’associazione “Rondine – Cittadella della Pace”, Franco Vaccari, e i rappresentanti di Camera di Commercio e Fondazione Banco di Sardegna, che sostengono le iniziative sin qui portate avanti, incontreranno i giovani sardi che hanno partecipato al progetto “Sponda Sud”, completando con uno stage a Rondine un percorso di formazione che li ha messi a confronto con i loro coetanei della sponda sud del Mediterraneo, protagonisti della “Primavera araba” e dei grandi mutamenti sociali e culturali in atto.
Neolaureati, professionisti nei settori più disparati, i giovani reclutati dalla Provincia di Sassari e da Rondine sono stati definiti come gli ambasciatori del territorio. Ora tornano a casa per raccontare alcuni dei risultati ottenuti col progetto “Sponda Sud”. Il varo ormai imminente di nuovi progetti sposta l’attenzione su un target ancora più giovane, quello delle scuole, luogo naturalmente deputato alla sperimentazione della multiculturalità. Da quando l’Italia si è trasformata da Paese di emigrazione a Paese di immigrazione, anche i numeri relativi agli inserimenti scolastici parlano chiaro. Anche nell’isola, che ospita 36.853 cittadini stranieri a fronte di una popolazione totale di 1.675.411 abitanti. Le comunità più numerose provengono da Romania, Marocco e Cina. Naturale conseguenza di questa immigrazione è una crescita evidente di presenze straniere nelle scuole sarde. Nelle 3.688 classi della scuola primaria nell’anno scolastico 2010-2011 si sono seduti 66.081 alunni, dei quali 1.499 provenienti da altri Paesi; nella scuola secondaria, che ha ospitato 45.136 alunni in 2.262 classi, 1.035 erano stranieri. È in questo contesto che Provincia di Sassari, Rondine e gli altri partner intendono intervenire per diffondere il concetto di pace e di rispetto delle diversità culturali, favorendo l’acquisizione da parte degli studenti sardi di una nuova visione, più ampia, dell’ambito culturale, economico e sociale in cui vivono.