“Emergenza pediatri, intervenga la Regione”
"Una situazione oggigiorno inammissibile: bambini con malattie genetiche, oncologiche o di origine neuropsichiatrica verrebbero privati del diritto di essere assistiti dal proprio pediatra, come pure i neonati" - lo dichiara Patrizia Petretto, membro del Direttivo di Energie per l'Italia e di Azione Alghero.
A partire dal 15 dicembre centinaia di bambini algheresi si trovano senza l’assistenza di un loro pediatra: 2 su 5 tra quelli finora in servizio sono, infatti, andati in pensione quest’anno ed il terzo lo farà nel 2019. “La situazione è critica – sottolinea Patricia Petretto membro del Direttivo di Energie per l’Italia e di Azione Alghero. Secondo le indicazioni dell’ATS, le mamme algheresi i cui figli sono rimasti senza pediatra dovrebbero chiedere ai medici di famiglia di farsi carico dei propri bimbi, anche di pochissimi mesi, in quanto gli altri pediatri operativi non sono più in grado di prenderli in carico in quanto hanno già raggiunto il numero massimo consentito di pazienti”.
“Le linee guida nazionali prevedono che un pediatra possa seguire 600 bambini tra 0-6 anni, senza però tenere conto che si fa carico anche di molti tra i 6 e i 14 anni, età nelle quali la scelta dei genitori può essere tra pediatra o medico di medicina generale. Il pediatra segue , però, per determinate patologie croniche o disabilità anche adolescenti sino a 16 anni, e così il numero di utenti per medico, nella realtà, è decisamente superiore. Basti pensare che gli elenchi di pazienti per medico sono praticamente saturi e, pertanto, per molte mamme, la scelta dei pediatri ormai è tutt’altro che libera”.
“Nella popolazione algherese abbiamo circa 4.000 minori di età compresa tra i 0 e i 14 anni. Con una semplice operazione emerge che ad Alghero dovremmo avere almeno 7 pediatri contro i 3 pediatri attuali che, peraltro, assistono anche bambini dei Comuni limitrofi”. Di fronte a questa situazione, Patricia Petretto, anche a nome di molte mamme che come lei vivono questo momento con una legittima apprensione si pone alcune domande, cui sarebbe opportuno rispondessero in maniera chiara l’Assessore Regionale della Sanità ed i responsabili dell’ATS: “Quali medici dovranno prendere in carico i bambini che nasceranno a partire dalle prossime settimane? Chi rilascerà i certificati medici? Quali medici di famiglia, privi della necessaria specializzazione, saranno disposti a prendere in carico i neonati ?”
Fa eco denuncia di Patricia Petretto i il vice coordinatore regionale di EPI e presidente di Azione Alghero, Marco Di Gangi: “La nostra è una sanità pubblica sempre più attenta ai numeri che alle persone! Le scelte ragionieristiche che incidono sulla qualità e sulla efficacia del sistema sanitario sono sempre più odiose e inaccettabili.”
Ribadisce Petretto: “Questa ulteriore vicenda fa emergere in tutta la sua chiarezza il quadro di una situazione oggigiorno inammissibile: bambini con malattie genetiche, oncologiche o di origine neuropsichiatrica verrebbero privati del diritto di essere assistiti dal proprio pediatra, come pure i neonati. É dovere dell’Assessorato Regionale e dei vertici della ATS procedere urgentemente all’assunzione di nuovi pediatri in sostituzione di quelli andati in quiescenza per evitare ulteriori disfunzioni nell’assistenza sanitaria ai bambini, ma anche il sovraffollamento delle strutture ospedaliere, cosa che potrebbe, ragionevolmente, accadere a breve.”
Marco Di Gangi, tornando sulle recenti scelte ATS, rincara la dose: “Risulta difficilmente giustificabile che dall’oggi al domani si sia deciso di dirottare tutta l’attività chirurgica pediatrica, salvo le urgenze, (in particolare oltre 300 interventi su minori di otorinolaringoiatria già programmati) dal Presidio Ospedaliero di Alghero all’AOU di Sassari. Tutto questo sarebbe riconducibile alla mancata programmazione ed adozione da parte della Regione delle misure necessarie per garantire gli standard minimi di sicurezza richiesti e al mancato adeguamento degli organici”.
“Andiamo in direzione diametralmente opposta rispetto agli impegni assunti a suo tempo dall’assessore Arru, dalla Giunta Regionale e dai vertici ATS per salvaguardare i servizi esistenti, per garantire il conseguimento del primo livello per la nostra struttura ospedaliera ed il potenziamento dei servizi sanitari territoriali. É insostenibile che questa situazione perduri. Urgono soluzioni immediate. Solo una forte e determinata reazione dell’intera comunità potrebbe far cessare questo gioco al massacro per il nostro territorio e per i suoi residenti!”