Emergenza rifiuti, riorganizzazione servizio di raccolta a Santa Maria La Palma
Lo rende noto Daniele Dore, Presidente del Comitato Zonale Nurra.
Da alcuni giorni l’area di raccolta dei rifiuti nello spazio antistante lo spaccio della ex Coapla a Santa Maria la Palma è stata eliminata. Lo rende noto Daniele Dore, Presidente del Comitato Zonale Nurra. «I cassonetti per la raccolta – spiega – sono stati spostati nell’area della borgata, dove sarà maggiore il controllo sia degli orari di conferimento che della tipologia del rifiuto conferito. E’ stato inoltre pulito e rimosso l’ennesimo indecoroso cumulo di rifiuti ingombranti abbandonati da cittadini incivili. In tanti, in qualsiasi ora della giornata, liberano la propria abitazione da rifiuti e oggetti inutili per depositarli in quel punto piuttosto che utilizzare le modalità di conferimento previste dall’amministrazione comunale. A seguito di tale modifica, da alcuni giorni nello spazio antistante lo spaccio della dell’ex caseificio è vietato depositare rifiuti di qualsiasi genere».
«L’intervento dell’amministrazione comunale – prosegue Dore – è stato necessario per evitare che la situazione degenerasse. Il problema non riguarda solo la borgata di Santa Maria la Palma, ma interessa tutte le borgate della Bonifica storica algherese, in particolare Guardia Grande dove la situazione è diventata insostenibile, quasi a carattere di emergenza sanitaria. Il Comitato Zonale Nurra – precisa il presidente del Comitato Zonale – in questi mesi ha portato avanti un intenso e costante lavoro di interlocuzione con l’amministrazione comunale per affrontare il problema, chiedendo e sollecitando più volte agli uffici e all’assessorato competente l’incremento del numero dei cassonetti disponibili in previsione di una maggiore affluenza di turisti con l’arrivo della stagione estiva. Tale richiesta è stata rivolta numerose volte anche direttamente alla ditta Aimeri.
«Agli uffici comunali competenti è stato inoltre chiesto e sollecitato un più puntuale e severo controllo del regolare servizio di raccolta così come previsto dall’appalto e il contestuale controllo del territorio attraverso gli organi preposti alla vigilanza del territorio, atto a prevenire abusi e comportamenti scorretti nel conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini poco rispettosi dei beni collettivi. Ricordiamo ai cittadini che l’abbandono di rifiuti ingombranti è un reato punibile con sanzione amministrativa pecuniaria (da 300 euro a 3.000 euro) e che, oltre a creare un danno ambientale e una vista indecorosa per tutti i residenti e i turisti, la rimozione ha un costo aggiuntivo a carico dell’amministrazione comunale che quindi si ripercuote su tutti i contribuenti di Alghero. A tal proposito ricordiamo che è possibile usufruire e che paghiamo già un servizio di raccolta degli ingombranti che avviene per tutti i privati attraverso il conferimento gratuito negli Ecocentro di UngiasGalantè e di Galboneddu, oppure per i residenti nelle aree urbane delle borgate anche attraverso il ritiro gratuito a domicilio su prenotazione a chiamata al numero verde 800 013 727».
«Il servizio di ritiro a domicilio non è invece disponibile per i residenti nei poderi e nell’agro diffuso (per i quali è prevista una riduzione della TARI del 40%), mentre rimane disponibile e gratuito il conferimento presso gli Ecocentro. Invitiamo pertanto i cittadini ad utilizzare tali servizi – che ricordiamo sono completamente gratuiti per i privati poiché inclusi nelle tasse che già paghiamo – e a segnalare eventuali problemi o disservizi nella raccolta e smaltimento dei rifiuti all’ufficio gestione rifiuti e igiene ambientale del Comune di Alghero al numero 079.9978824. Il Comitato Zonale Nurra resta a isposizione per eventuali segnalazioni da trasmettere a chi di competenza e per il supporto ai cittadini che avessero necessità, contattando direttamente i delegati territoriali o attraverso l’indirizzo email [email protected]. Auspichiamo che con l’entrata in vigore del nuovo appalto per il servizio per la raccolta dei rifiuti si creino finalmente nelle borgate le isole ecologiche presidiate e controllate da video sorveglianza in modo da scongiurare situazioni insostenibili come quella attuale» – conclude Dore.