Evasione da 50mln di euro scoperta dalla Gdf. Sotto sequestro appartamento ad Alghero
I militari della Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato per frode ai danni dello Stato un imprenditore monzese di 44anni accusato di essere regista e beneficiario della maxi frode per un valore complessivo di 50milioni di euro . L’arrestato è il proprietario del gruppo Viesse international holding, leader nella fornitura di servizi alle aziende con un fatturato di ben 82 milioni di euro. L’azienda era attenzionata già da alcuni mesi dalle Fiamme Gialle: una solida azienda ( 2.200 i collaboratori sparsi in tutt’a Italia) che non versava le dovute imposte all’ Erario né i contributi all’Inps e all’Inail”. In pratica quanto dovuto sia dal punto di vista tributario, sia previdenziale sarebbe stato sistematicamente azzerato con compensazioni dei crediti Iva assolutamente gonfiate o addirittura inventate. Un lavoro più che certosino da parte della Guardia di Finanza che ha impiegato diversi mesi per esaminare tutta la contabilità delle sedici aziende coinvolte e per ricostruire il meccanismo evasivo utilizzato dalle aziende del gruppo.
I pubblici ministeri, titolari dell’accusa, hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del proprietario, che dovrà rispondere di evasione fiscale, indebite compensazioni d’imposta e omessi versamenti di ritenute fiscali. Nel frattempo i militari hanno sequestrato in via cautelativa un vero e proprio impero immobiliare, di cui il 44enne disponeva direttamente o attraverso familiari e società. Si tratta di una lussuosa residenza in Alghero, della villa con piscina, sauna e bagno turco a Lesmo (Monza Brianza) dove l’uomo viveva con la famiglia; di sei villette realizzate a Villasanta (sempre in Brianza); di 13 appartamenti e 43 capannoni industriali. Inoltre, sono stati messi i sigilli a una quarantina di terreni, tutti distribuiti tra le province di Milano, Monza, Bergamo, Lecco e Sassari. Beni che, se l’arrestato verrà riconosciuto colpevole, serviranno a ripagare lo Stato, e quindi la collettività, per l’evasione da Guinness dei Primati di cui l’imprenditore si è reso responsabile.