Falchi: «a Expo con agnello Igp, punta di diamante delle carni sarde»
Al convegno "Tadizione e Innovazione", organizzato a Macomer dalla Associazione regionale Allevatori, l'assessore Falchi ha evidenziato che il Consorzio di Tutela della IGP agnello di Sardegna ha dato risalto alle caratteristiche nurizionali e curative della carne di agnello.
“La battaglia fatta per portare il porcetto sardo termizzato a Expo, e più in generale quindi per permettere a tutte le nostre carni suine sane di poter iniziare a varcare il Tirreno, fa parte del grande lavoro che stiamo portando avanti per valorizzare le carni di eccellenza e in particolare la nostra punta di diamante isolana: l’agnello IGP di Sardegna. Una valorizzazione che punta alla conquista dei mercati internazionali”. Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, a margine del convegno “Tradizione e Innovazione” nel comparto ovino, organizzato a Macomer dall’Associazione regionale degli allevatori (Ara) e dall’Associazione nazionale della pastorizia (Assonapa), nell’ambito della 9ª edizione della Fiera Nazionale Ovini razza sarda. Ad animare buona parte dei lavori sono state le relazioni tecniche su allevamento e selezione degli animali, ma anche sulle caratteristiche nutrizionali dei prodotti di allevamento, con particolare attenzione verso le eccellenze alimentari certificate come i formaggi DOP e l’agnello IGP.
Sulla scorta delle ricerche commissionate all’Agenzia regionale Agris, il Consorzio di Tutela della IGP agnello di Sardegna ha dato risalto, nel suo stand espositivo in fiera, alle caratteristiche nutrizionali e curative della carne di agnello: risultato della cultura millenaria legata all’allevamento della razza autoctona e allo stretto legame con l’ambiente naturale in cui si svolge. “Origine, luogo, modalità di allevamento e quindi sostenibilità ambientale – ha spiegato la direttrice del Consorzio di tutela, Patrizia Pitzalis – sono le parole d’ordine che forniscono un valido supporto alla valorizzazione economica del prodotto a favore della filiera produttiva. Il Consorzio ha infatti richiesto e ottenuto dall’Unione europea alcune modifiche al disciplinare di produzione per meglio rispondere alle nuove esigenze dei mercati”.
Secondo uno studio dell’Ara, i consumatori apprezzano sempre di più la carne di agnellone, ovvero la categoria IGP da taglio da 10 a 13 Kg, che permette di sperimentare ricette innovative che, accanto a quelle tradizionali, permettono di soddisfare il gusto di una platea sempre più numerosa e la fantasia di vari chef, con cui il Consorzio ha iniziato a collaborare. L’obiettivo è quello di incrementare il consumo di carni d’agnello, attualmente il 2% delle carni consumate in Italia, e far conoscere la qualità del prodotto anche all’estero approfittando di Expo Milano 2015.