«Fate un uso normale della lingua sarda come noi facciamo in Catalogna»
Sardi e catalani insieme per ricordare la figura straordinaria di Antonio Mura Ena, uno tra i poeti sardi di maggior rilievo europeo
«Il sardo è la lingua più adatta a tradurre la lirica greca nel mondo della contemporaneità e a esprimerne il senso più profondo». Gaspare Mura ha ricordato così la lezione di suo padre, Antonino Mura Ena, al Convegno Internazionale svoltosi sabato in un Cine-teatro Rex gremito dal pubblico, dove è stato celebrato il pensiero del grande intellettuale bonese. «Questo è uno dei motivi per i quali mio padre aveva un grande rispetto e interesse per le minoranze linguistiche – ha aggiunto Gaspare, che è docente universitario a Roma – e preferiva chiamarle lingue regionali». Con la loro presenza, poeti ed esponenti della cultura catalana hanno suggellato un rapporto di collaborazione iniziato lo scorso anno a Farrera de Pallars, nel seminario organizzato dalla Instituciò de Lletres Catalanes e dall’Istituto Camillo Bellieni.
Joan Elies Adell, direttore Espai Llull e rappresentante della Generalitat ad Alghero, e Laura Borràs, direttore dell’Istituciò de les Lletres Catalanes, hanno lanciato un forte appello: «Fate un “uso normale” della lingua sarda, non solo nella vita quotidiana, ma anche nelle istituzioni, prendendo esempio dal notevole lavoro fatto in Catalogna». Emozioni hanno suscitato le liriche del poeta riproposte in versione melodica dal tenore “Giovanni Maria Angioy” di Bono, e grande è stata l’attenzione per le letture eseguite sia in sardo che in catalano dalle voci espressive di Clara Farina, Franco Cocco, Rosa Ballester Figueras, Antonello Bazzu, Iban Llop e Anna Cristina Serra.
Le traduzioni dei testi sono state realizzate durante il seminario avvenuto a Pattada nei giorni precedenti, con la supervisione di Francesco Ballone, Giovanni Muroni e Carlo Manca. Ma il merito dell’appuntamento è indubbiamente di Michele Pinna, direttore scientifico del Bellieni, che riscoprì i dattiloscritti originali di Mura Ena dai quali è nata l’opera “Recuida” pubblicata dalla Edes a cura di Nicola Tanda, presente al convegno tra i relatori. Il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, ha posto l’accento sulla “filosofia poetante” del Mura Ena, ricordandone la dimensione internazionale. L’incontro è stato organizzato dall’Istituto Bellieni in collaborazione con la Regione Sardegna e il Comune di Bono.