Fertilia, Mercede e Catalunya: prende forma la triplice intesa del calcio giovanile algherese
Francesco Ibba, dirigente Mercede, parla del progetto di un vivaio unico e competitivo per la costruzione di una squadra tutta algherese.
Mercede e Catalunya come fucine di talenti per il nuovo ciclo del Fertilia. L’obiettivo? Una prima squadra composta quasi totalmente da giocatori algheresi, provenienti dal vivaio. «È la prima volta che ad Alghero si pensa di fare qualcosa del genere» commenta, soddisfatto e ottimista, Francesco Ibba, dirigente e allenatore della Mercede Scuola Calcio, mentre parla del nuovo accordo che potrebbe stravolgere equilibri e prospettive del calcio giovanile catalano. «Ci siamo resi conto che la concorrenza e la rivalità che si sono perpetrate in questi anni sono, in fin dei conti, armi a doppio taglio soprattutto per i nostri ragazzi. Allora ci siamo detti: perché non lavorare insieme?».
MERCEDE E CATALUNYA INSIEME – Tutto nasce da un incontro avvenuto a maggio quando, in tempi non sospetti, Mercede e Catalunya si incontrano per parlare di calcio, quello giovanile. Quello algherese. Il risultato è un accordo che mira alla costruzione di una squadra per la categoria Allievi che possa competere, e possibilmente vincere, il campionato regionale. Oltre al semplice accordo, le rispettive dirigenze stipulano qualcosa di più: un’intesa verso un obiettivo comune che è quello di mettere nelle condizioni i propri ragazzi di crescere nell’ambiente migliore possibile. «Soprattutto nell’adolescenza» spiega Francesco Ibba «periodo nel quale i giovani si trovano costretti a crescere e a fare delle scelte: vogliamo che il calcio possa essere una proposta stimolante, sana e soprattutto credibile».
In effetti, Alghero è sempre stata un’ottima fucina di talenti. Spesso, però, molti di questi sono andati persi anche, e soprattutto, a causa di un sistema che non ha saputo indicare loro la strada giusta verso una corretta crescita calcistica e professionale. «Nella migliore delle ipotesi» prosegue il dirigente Mercede «i talenti nostrani sono stati costretti a girovagare per la Sardegna alla ricerca di squadre che potessero andare incontro alle loro esigenze».
SUBITO IN PRIMA SQUADRA – Le trattative con il Fertilia sono andate avanti dall’inizio dell’estate: «Abbiamo svolto una serie di incontri per discutere tutti i dettagli» continua Ibba «partendo proprio dagli Allievi. L’obiettivo è quello di portare nella prima squadra del Fertilia, già da quest’anno, alcuni elementi del vivaio». I fuoriquota, per il campionato di Eccellenza al quale i canarini prenderanno parte, sono parte essenziale della rosa: «Ci sono giocatori del ’98, ma anche del ’99, che potrebbero già strappare le prime presenze nel calcio degli adulti».
LA RIUNIONE – Due giorni fa si è tenuta una riunione alla quale erano presenti i ragazzi del Fertilia (classe ’98) e quelli della Mercede e del Catalunya (classe ’99): «Tutti insieme abbiamo programmato lavoro e preparazione che comincerà, per forza di cose, prima del 15 di agosto. Antonio Siffu, dirigente del Fertilia, ha spiegato ai ragazzi quali sono gli obiettivi del connubio e quale sarà il modello disciplinare che sta alla base dell’accordo, mettendo subito in chiaro regole, comportamenti e prospettive». La guida tecnica degli Allievi sarà affidata a Giovanni Piras, allenatore di comprovata esperienza nel calcio giovanile: «Conosce i ragazzi, i ragazzi lo conoscono: non lo scopriamo certo oggi».
LARGO AI GIOVANI – «Il ragazzo che proviene dal vivaio ha un costo molto inferiore per la società rispetto agli altri, ed è molto più legato alla maglia. In più, vogliamo paragonare l’entusiasmo di un ventenne a quello di un trentacinquenne a fine carriera?». Più spazio a giovani, quindi. In campo e non solo: «L’accordo tra Mercede e Catalunya è il risultato di un ricambio generazionale avvenuto anche all’interno delle rispettive dirigenze. A maggio ci siamo incontrati, io e Mariano Ibba per la Mercede, con Stefano Silanos, Antonio Catogno e Giovanni Piras per il Catalunya. Tutte figure giovani – ma esperte – che hanno dimostrato di saper dialogare fra loro. Gli scambi di opinioni non sono mai mancati, né mancheranno, ma la volontà di perseguire un obiettivo comune ci sarà sempre».