Fiumesanto: domani vertice a Roma.
Ricordate ieri mattina quel piccolo black out intorno alle 9 40? . Non era un semplice calo di corrente ma un piccolo segnale di un disastro che si preannuncia ormai da mesi. Terna Rete Italia è stata costretta a causa del malfunzionamento dei gruppi a carbone di Fiume Santo, ad un alleggerimento di energia, di circa 100 mw, per evitare di perdere definitivamente la rete e creare disguidi di ben più alta portata. Questo piccolo black out ha interessato una vasta fetta di territorio con disagi inevitabili (ascensori bloccati, unità di produzione in tilt, attività commerciali costrette a sospendere le operazioni di vendita): da Alghero a Villasimius, da Assemini a Portovesme, passando per una miriade di piccoli centri della Sardegna.
Quasi tutte le province sono state interessate a rotazione. In un primo momento è stata adottata la scelta di staccare utenze industriali considerate «interrompibili», poi si è passati anche a quelle civili. Quello che si pensava un disguido in realtà è conseguenza di un grave segnale d’allarme per il territorio. E poi cerchiamo di capire cosa succederà. Domani la delegazione sarda incontrerà i vertici E-on. I gruppi 1 e 2, continuano ad inquinare in maniera inesorabile. Il terzo e il quarto sono più recenti ma hanno bisogno anche loro nell’arco di qualche anno di bonifiche. Sul Quinto gruppo stendiamo un velo pietoso, visto che si tratta dell’unica centrale autorizzata ma mai costruita, e che sarebbe dovuta nascere per sostituire i gruppi 1 e 2. Oggi è difficile fare previsioni, ma è molto facile constatare che il conto alla rovescia è iniziato, per tutti, per i lavoratori, per i cittadini, per E-on.