Focs Sant Joan

I Fuochi di San Giovanni in occasione del solstizio d’estate, da sempre rappresentano una tradizione fortemente sentita dalle popolazioni locali, e non solo; infatti, questa tradizione è diffusa in tutto il Mediterraneo e in alcuni Paesi del nord Europa. Forse in nessuna manifestazione di epoca cristiana, come nelle celebrazioni per S. Giovanni Battista (24 giugno), rinveniamo così tanti richiami ai riti pagani. Noi celebriamo una festa, una tradizione antica e diffusa in gran parte del mondo celebriamo il solstizio d’estate. Un momento importante dell’anno, quando il sole, dopo aver raggiunto il punto più alto nel cielo, comincia lentamente a declinare. Ad Alghero, ad esempio, venivano organizzati spontanei falò (fugaratz de Saint Jouan), agli incroci delle strade del centro storico, nei quali in luogo delle fascine spesso si bruciavano cose vecchie e legname vario. Si usava saltare il fuoco e la partecipazione dei ragazzi e dei bambini era massiccia e festosa. Joan Palomba – in tradizioni, usi e costumi di Alghero – scriveva che “la festa di San Giovanni è una delle più tipiche e originali.

Alla vigilia, verso il tramonto, comincia un vero e proprio pellegrinaggio che dura quasi tutta la notte: molte persone, per voto, vegliano in chiesa pregando. Alcuni fanno il bagno della mezzanotte perché in quell’ora si crede di raccogliere un’erba speciale risplendente, detta puriol, che guarisce tutti i mali. L’indomani alla mattina, le funzioni religiose, la sera corse di cavalli, albero della cuccagna, fuochi d’artificio, corse nei sacchi, gara poetiche. È usanza in questo giorno farsi compari e comari”. L’atto propiziatorio dell’accensione dei falò nei campi, la notte di San Giovanni, si riscontra in moltissime regioni europee e persino nell’Africa del nord. Il fuoco purifica. È bene augurante saltare il fuoco avendo ben chiare le cose che vorremmo veder cambiare nella nostra vita. Più intenso e puro sarà il desiderio espresso al momento del salto, in un impeto di coraggio, e più esso avrà possibilità di realizzarsi. Sull’acqua invece c’è unh’altra credenza. Si riteneva che la rugiada della mattina di San Giovanni, avesse il potere di curare, di purificare e di fecondare. Bagnare i piedi in riva al mare, possibilmente di fronte alla chiesa di San Giovanni, assicurava protezione contro le malattie. Una festa quasi propiziatoria ormai diventata famosa in tutta Europa. Quest’anno nella realizzazione della manifestazione, oltre all’organizzazione di eventi collaterali in collaborazione con i diversi attori dell’offerta culturale, sportiva, commerciale e associativa, sono stati avviati programmi per la valorizzazione delle arti, mestieri e dell’enogastronomia locali.

Nello specifico, sono stati coinvolti gli artigiani locali per la realizzazione di gioielli raffiguranti il logo della manifestazione, con relativa commercializzazione degli stessi da parte dei produttori quale ricordo dell’evento. Con le associazioni di categoria, Confcommercio, e i consorzi locali – CCN Alghero Compagnia d’Impresa, Alghero In Centro, Consorzio turistico Riviera del Corallo, sono state poste in essere iniziative per la valorizzazione delle vie commerciali – con un premio su “le vetrine dei Fuochi di San Giovanni” – e la promozione e commercializzazione di pacchetti turistici. Con le associazioni dei ristoratori sono stati realizzati dei menu speciali nella settimana dei fuochi, ivi compresa la realizzazione di una particolare tipologia di pane. In collaborazione con la cantina sociale Santa Maria La Palma, è stato poi dato corso alla produzione di un vino rosso ed uno bianco – Monica di Sardegna e Vermentino – a marchio Focs Sant Joan con relativo packaging. Intanto dalla direzione artistica fanno sapere che sono aperte le iscrizioni per il salto dei “Focs de Sant Joan”. I moduli sono disponibili presso eQuòrea ufficio soggiorno e Turismo, via Carlo Alberto, 17 – T. 079 976542. Tutti i futuri compari e comari dovranno essere di bianco vestiti.

17 Giugno 2013