Fondi europei, Sardegna promossa per il Fesr dalla commissione UE
Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci: «corriamo per spendere fino all'ultimo euro»
La Sardegna si appresta a spendere tutti i fondi europei della programmazione 2007-13 grazie alla rimodulazione proposta al Comitato di sorveglianza europeo del Por Fesr, che oggi per tutta la giornata ha passato al setaccio il lavoro portato avanti dalla Regione con i finanziamenti europei, esprimendo grande apprezzamento per la programmazione del Por Fesr 2014-2020. I vertici della Commissione Ue e dell’Agenzia Nazionale per la Coesione territoriale hanno incontrato l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, il direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu, l’Autorità di gestione del Fesr Graziella Pisu e il partenariato istituzionale, economico e sociale, in un lungo confronto per analizzare la situazione rispetto ai fondi Ue.
«Vogliamo spendere fino all’ultimo euro della vecchia programmazione e perciò abbiamo proposto una rimodulazione – spiega il vicepresidente della Regione – È una scommessa difficile, perché purtroppo ci sono stati troppi ritardi negli anni precedenti e dunque dobbiamo fare una corsa contro il tempo per recuperare. Le strutture stanno facendo il massimo per riuscirci, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti, in particolare delle amministrazioni locali che sono destinatarie di gran parte delle risorse». Per quanto riguarda poi la programmazione 2014-2020, promozione a pieni voti per la Sardegna. «In particolare sono stati apprezzati la strategia intelligente S3, la Smart Specialization Strategy con una forte e mirata concentrazione delle risorse, e la Programmazione unitaria dei fondi, che ha portato all’approvazione di tre importanti strategie – Scuola e Università, Lavoro, Competitività delle imprese – e alla nuova Programmazione territoriale. Due punti forti, considerati perfettamente in linea con le indicazioni comunitarie. Secondo i rappresentanti della Commissione Europea, quello utilizzato dalla Sardegna nella programmazione del Fesr approvata a luglio è il metodo ideale – sottolinea l’assessore Paci -, perché la crescita delle Regioni verrà valutata sulla base non di ogni singolo programma ma delle azioni messe insieme per lo sviluppo dell’intero territorio».
Obbiettivi e risorse. Con il via libera al Por Fesr 14-20 da Bruxelles il 14 luglio scorso, in Sardegna arrivano 930 milioni di euro, 465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale. Soldi che potranno essere utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico. «Una cifra importante che ci consentirà di intervenire in settori nevralgici della nostra economia regionale. Ora dobbiamo correre, fare bene e non perdere tempo per spendere strategicamente i fondi europei con la visione unitaria e d’insieme che caratterizza il nuovo corso voluto fortemente da questa Giunta: pensare ai fondi europei come a una parte dei finanziamenti complessivamente disponibili, proprio quello che oggi è stato profondamente apprezzato dalla Commissione», dice l’assessore Paci. Il Fesr conta 35 linee di intervento e concentra le risorse sui settori più strategici. Dei 930 milioni, 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà.