Fondi Fas, 63mln di euro per l’Università di Sassari
Nuova vita per il palazzo Ciancilla e per tutta la zona delle ex Facoltà di Lettere e Lingue, tra via Roma e via Zanfarino. Ottenuta in questi giorni la conferma dei fondi Fas da parte della Regione Sardegna, nella misura di 63 milioni di euro come previsto dalla delibera CIPE pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, l’Università di Sassari sta dando il via alle progettazioni che permetteranno di realizzare 15 interventi (tra cui l’Orto botanico), volti a mettere in sicurezza l’edilizia universitaria almeno per i prossimi 20 anni: in tutto, considerati i cofinanziamenti della Regione e dello stesso Ateneo, a disposizione ci sono 79.516.886 euro.
Palazzo Ciancilla. Nel fitto programma di opere dell’Università di Sassari, rientra la ristrutturazione di palazzo Ciancilla in cui si sistemeranno i locali del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali e alcuni spazi del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della formazione, che potrà contare anche sull’edificio di via Zanfarino e Palazzo Segni. Sono prossimi alla conclusione i lavori sulla facciata, iniziati nell’autunno del 2012 e costati 350mila euro, stanziati dall’Ateneo: sono stati ripristinati i colori originali (bordeaux e panna), è stata rifatta l’impermeabilizzazione e la pavimentazione del tetto, dove ha trovato posto un’ampia terrazza destinata ad ospitare eventi culturali durante la stagione estiva. Sulla facciata del palazzo Ciancilla, costruito negli anni ’30 del Novecento, il simbolo dell’Università di Sassari sostituirà le insegne fasciste. Ora, con 4 milioni di euro dei fondi Fas in arrivo, si passerà agli interventi interni che prevedono il rifacimento degli impianti, compreso quello di climatizzazione.
Il nuovo Polo umanistico. “Sarà bandita una gara aperta in cui vincerà la migliore idea di progetto – spiega il delegato del Rettore all’Edilizia, Aldo Maria Morace – Entro settembre dovranno essere pronte le schede di cantierabilità e, dopo sei mesi, contiamo di far partire i lavori veri e propri”. L’obiettivo è creare un polo umanistico di cui faranno parte anche il Centro linguistico di Ateneo e l’edificio di via Zanfarino, sede del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della formazione. Quest’ultimo è stato già ammodernato, negli ultimi tre anni, con la creazione di un’aula magna al piano terra e di un’aula informatica da 70 posti. Tra questo palazzo e il Ciancilla si colloca l’ex Facoltà di Lingue che cambierà completamente volto: lo spazio aperto sottostante sarà chiuso e trasformato in una grande aula per proiezioni, spettacoli e audizioni (l’intervento specifico costerà 1.500.00 euro).
L’ex Istituto dei Ciechi. L’orizzonte dell’Università si spinge al di là dei giardinetti di piazza Conte di Moriana, che si vorrebbero riqualificare e inglobare in un’isola pedonale unica, all’interno della quale sarebbero ricompresi – d’intesa con il Comune di Sassari – l’ex Mattatoio e l’ex Istituto dei Ciechi in via Diaz (6mila metri quadri acquistati dall’Università di Sassari). Per l’ex Istituto dei ciechi, ai 3,5 milioni di finanziamenti FAS (che consentiranno con tutta probabilità di recuperare le somme spese per l’acquisto dell’edificio) si somma il contributo di 5,8 milioni di euro concesso sul piano triennale dell’Assessorato Regionale alla Pubblica istruzione.
A completare il polo della cultura, nelle vicinanze, concorrerebbe l’Accademia di Belle arti “Mario Sironi”, a sua volta destinataria di un finanziamento Fas da 4,5 milioni di euro. Naturalmente le diverse istituzioni coinvolte saranno chiamate a collaborare, in fase di progettazione, nell’interesse della città.