“Forse”, la personale di Sergio Bolgeri
Sergio Bolgeri continua a stupire. La sua personale "Forse" inaugura a Villanovaforru
Prosegue con grande consenso di pubblico e di critica “Sartegna Contemporanea”, il progetto d’arte e cultura curato dall’algherese Giovanni Corbia, organizzato dall’Asdamt e patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; dalle Province di Oristano, Sassari, Carbonia-Iglesias; dai Comuni scelte quali sedi espositive e dalla Generalitat de Catalunya, Espai Llull de l’Alguer.
Dopo “Articolazioni” di Stefano Cherchi e “Punto di incontro tra forma e colore” di Marco Pili, venerdì 28 febbraio, alle ore 17, il “Museo Sa Corona Arrubia”-“Museo Naturalistico del Territorio G.Pusceddu” di Villanovaforru ospiterà l’inaugurazione della personale “…forse…” di Sergio Bolgeri.
Bolgeri, decano tra i dieci partecipanti a Sartegna Contemporanea, si è diplomato nel 1964 in Decorazione Pittorica all’Istituto d’Arte di Sassari, ma la sua professione ha inizio in età giovanissima, sotto la guida del padre, artista a tutto tondo proveniente dall’accademia Albertina. Ha esordito in pubblico nel 1952, con una Collettiva di artisti ad Alghero. Le sue mostre sono conosciute in tutta l’Isola e sono svariate anche le sue puntate in Penisola (Roma, Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Spoleto, tra le altre) ed alcune sue opere sono presenti anche al Museu d’Art Contemporani dels Paisos Catalans a Banyoles. Artista poliedrico, ha tenuto per “Rai Regione” un ciclo di trasmissioni intitolate “Impara l’Arte” ed ha pubblicato sillogi e libri di racconti.
Il direttore del Museo Sa Corona Arrubia Paolo Sirena, in linea con il progetto di promozione del territorio, ha deciso che l’accesso a tutte le inaugurazioni sarà gratuito, mentre, negli altri giorni, l’ingresso nella struttura costerà 6 euro e darà la possibilità di visitare cinque mostre ospitate da altrettante sale, oltre alle permanenti relative alla “Collezione di Giochi Antichi” ed ai padiglioni “Antropico” (sezioni “archeologica” ed “etnografica”), “Faunistico” e “Botanico” (con la “Micoteca”, la “Xiloteca” e l’“Erbario”).