“Fratelli nel silenzio”: Massimiliano Fois presenta l’ultimo libro
Il libro presenta uno spaccato storico attraverso una documentazione dispersa spesso rintracciata dall'autore in archivi privati, della massoneria ad Alghero, e di associazioni filantropiche come per esempio le società operaie di mutuo soccorso
Organizzato dall’Associazione Salpare, con il patrocinio della Fondazione Alghero, lunedì 18 luglio dalle ore 18,30 sarà presentato in anteprima nazionale nella sala convegni del Quarter di Alghero, l’ultima fatica letteraria di Massimiliano Fois, “Fratelli nel silenzio- massoneria e associazioni filantropiche ad Alghero” (Nemapress edizioni, collana Gli europei).
Dopo gli interventi di apertura del sindaco di Alghero Mario Conoci e dell’assessore alla cultura Alessandro Cocco, secondo una formula comunicativa ormai consolidata, l’Autore dialogherà con Neria De Giovanni, direttora editoriale della Nemapress e Presidente dell’Associazione Internazionale Critici Letterari.
Il libro presenta uno spaccato storico attraverso una documentazione dispersa spesso rintracciata dall’autore in archivi privati, della massoneria ad Alghero, e di associazioni filantropiche come per esempio le società operaie di mutuo soccorso. Gli anni sono dalla metà del settecento a cui risalgono le prime notizie sulla massoneria in Sardegna, fino alla seconda metà del secolo scorso.
Il volume è arricchito da due preziose appendici: Documenti con foto di regolamenti, statuti, lettere pastorali, dichiarazioni chiuse con un documento datato 1734 che riporta esplicitamente riferimento ad Alghero.
La seconda appendice dal titolo Ritratti, presenta i protagonisti della massoneria ad Alghero da Matteo Luigi Simon nato nel 1761 ad Antonio Ballero de Candia maestro venerabile della loggia Giuseppe Garibaldi del più recente passato.
Come sostiene Annita Garibaldi Jallet nella sua prefazione con questo libro l’autore aggiunge un tassello importante per “la storia della massoneria e di conseguenza la storia della Sardegna e dell’Italia, se è vero, come ebbe a dire Mazzini, che l’unità dell’Umanità si forma su una rete di piccole unità profondamente solidali e fraterne”.