Fsi diffida la Asl di Sassari: «comportamento antisindacale»
«L’Autonoma Repubblica della Asl di Sassari sta continuando a produrre atti illegittimi senza consultare nessuno rispondendo a logiche e dinamiche esclusivamente proprie che non rispettano né i lavoratori né i cittadini-utenti» - ha detto la segretaria territoriale FSI
«L’Autonoma Repubblica della Asl di Sassari sta continuando a produrre atti illegittimi senza consultare nessuno , rispondendo a logiche e dinamiche esclusivamente proprie che non rispettano né i lavoratori né i cittadini-utenti. Abbiamo fatto partire una diffida di messa in mora nei confronti dei vertici aziendali perché ormai sono stati superati tutti i limiti di tolleranza ed ora andremo avanti spediti» – lo ha dichiarato la Segretaria territoriale dell’FSI, Mariangela Campus.
La Federazione dei Sindacati indipendenti con una lettera trasmessa dai suoi legali a mezzo ufficiale giudiziario il 24 marzo 2016, ha diffidato la ASL di Sassari, intimandole di rimuovere quello che è stato ritenuto un atteggiamento antisindacale: «Il comportamento si sarebbe manifestato in più di una occasione – spiega la Campus – accompagnandosi a violazioni di legge operate da parte della Direzione Aziendale. Nonostante le diverse richieste di incontri urgenti per discutere della controversa vicenda delle graduatorie relative alle posizioni economiche non abbiamo mai avuto risposte e neppure abbiamo avuto risposte nei termini per poter esercitare il diritto di accesso agli atti a seguito della domanda inviata al protocollo il 10 gennaio 2016».
«Intanto, ad oltre nove mesi dagli accordi presi, non sono state erogate le fasce e la produttività del 2014 e l’Azienda pare caduta nel caos più assoluto per la grave carenza di personale, farmaci e materiale vario. Da oltre un anno tutte le richieste dell’FSI sono rimaste prive di riscontro e questo pur essendo l’FSI il sindacato più rappresentativo per numero di associati con circa 600 iscritti».
«Se solo ci avessero incontrato per risolvere il problema delle fasce avrebbero potuto prendere atto delle nostre puntuali proposte per risolvere il problema di chi è rimasto fuori e gratificare l’attività di chi invece si trova in prima linea nei reparti di degenza rispettando, nonostante tutto, la normativa vigente. Vi è poi un altro fatto gravissimo: la ASL avrebbe modificato l’atto aziendale, ormai decotto, in una azienda che sta confluendo nella grande Asl regionale, senza consultare preventivamente le sigle sindacali. L’operato dei vertici aziendali – ha concluso la Segretaria territoriale dell’FSI – appare dunque in palese violazione dello Statuto dei Lavoratori per cui se non cesseranno immediatamente questi comportamenti opachi e discriminatori andremo davanti ai giudici».