Fuga da buoncammino: quasi fatta, agente intuisce il tentativo d’evasione
Se l’era studiata perfettamente, ma aveva sottovalutato l’intelligenza delle guardie. E forse un pizzico di sfortuna, nella camera 17, ha portato male. Aveva preparato tutto l’occorrente per l’evasione.Dentro la cella, nel carcere di Buoncammino, aveva nascosto tutta l’attrezzatura. Cavi d’acciaio in grado di tagliare qualsiasi tipo di metallo, un coltello, metri di corda e cavi elettrici. Una fuga clamorosa dal carcere sventata dall’intuito degli agenti che si sono accorti di movimenti strani e dopo aver perquisito della cella hanno dato conferme ai loro sospetti. Un agente ha notato un foro più grande del solito nella bomboletta del gas (tipo da campeggio), che i reclusi utilizzano per scaldare il cibo. Il sospetto si è trasformato in certezza quando dalla bomboletta, agitata dal poliziotto, si è sentito chiaramente un rumore metallico. All’interno due cavetti di acciaio in grado di segare il metallo delle sbarre con facilità. Non solo, ma tra i materassi della cella hanno trovato una corda realizzata con stralci di tessuto che sarebbe servita per qualsiasi manovra di calata. E a quanto pare, la fuga era prevista di li a qualche giorno. Peccato che il detenuto non fosse superstizioso e che non avesse messo in conto l’intuizione della guardia.