Giannino: si aggrava la sua posizione per i titoli di studio fasulli
Il finto master a Chicago e le lauree fasulle sono costate alquanto care a Oscar Giannino che si è visto costretto a dimettersi da presidente del gruppo politico Fare per fermare il Declino. Dopo gli attacchi acerrimi nei suoi riguardi tutti gli sforzi della campagna elettorale avanzata hanno finito per bloccarne la determinazione a proseguire: l’impegno è andato di pari passo alla delusione per la figuraccia patita e la campagna di incetta di voti si è trasformata in una amarissima Waterloo. Giannino ha dovuto quindi prendere atto della amara realtà, constatando personalmente lo stop del Fare senza riuscire a fermare il Declino, proprio sulla sua stessa pelle.
Pur proseguendo a concorrere come candidati Premier, ha dovuto constatare la cocente punizione di non esser riuscito ad ottenere quel po’ di voti che gli consentissero una sconfitta onorevole. Come Ingroia, Giannino non ha ottenuto un quorum bastevole per entrare in Parlamento e di conseguenza la sua vita rientra nella routine della quotidianità. Il 28 febbraio però Oscar Giannino è stato sentito dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta ‘Teleospedale’ con in ballo presunti appalti pilotati. Nel corso di un interrogatorio Giannino avrebbe ancora una volta fornito dichiarazioni false per essere in possesso di titoli di studio non veritieri, affermazioni che potrebbero portare gli inquirenti ad indagare Giannino per falso. Un grandissimo polverone per una leggerezza che al giornalista Giannino sta costando veramente cara.