Giornata Mondiale senza Tabacco
Il prossimo 31 maggio si rinnova l’appuntamento con la Giornata Mondiale senza Tabacco: per l’occasione a Sassari il Centro Antifumo del SerD della Asl e l’Ambulatorio del fumo della U.O. di Pneumologia della AOU scendono in campo per sensibilizzare la popolazione sul problema tabagismo. Gli operatori socio sanitari saranno a disposizione della popolazione per consulenze specialistiche gratuite. L’équipe del Centro Antifumo del SerD della Asl, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, saranno presenti con uno stand informativo, messo a disposizione dall’Associazione Sardegna Solidale, in Piazza Castello dalle ore 9 alle ore 14 e presso il Centro Commerciale Auchan, dalle ore 9 alle ore 19. I medici dell’Ambulatorio del Fumo della Aou, in collaborazione con la LILT e con il patrocinio del Comune di Sassari, allestiranno il loro gazebo in Piazza d’Italia dalle ore 9 alle ore 13.
Il tabagismo rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale. Nel nostro paese i fumatori sono 10,8 milioni (20,8%) di cui 6,1 milioni di uomini (24,6%) e 4,7 milioni di donne (17,2%) (Fonte: ISS). Quest’anno la Giornata mondiale senza Tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e giunta alla sua 27° edizione, si concentra sugli sforzi profusi per vietare la pubblicità, la promozione e le sponsorizzazioni del tabacco, come stabilito dall’articolo 13 della Convenzione quadro dell’OMS sul controllo dei tabacchi.
Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte. Sono attribuibili al fumo di tabacco, in Italia, 80.000 morti all’anno, di cui il 48% per patologie oncologiche, il 25% per patologie cardiovascolari, il 17% per patologie respiratorie. Oltre il 34% dei decessi attribuibili al fumo è compreso tra i 35 ed i 69 anni di età..In Sardegna il 26% degli adulti, nella fascia d’età 18-69 anni, fuma sigarette, il 31% ha smesso di fumare e il 43% non ha mai fumato. L’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (rispettivamente 29% e 24%), nei 18-24enni (32%), nelle persone con una scolarità media-inferiore (33%) e in quelle con molte difficoltà economiche riferite (39%).
La prevalenza di fumatori nella ASL di Sassari è pari al 28% della popolazione, con minime differenze rispetto alle altre ASL regionali. Per quanto attiene al fumo passivo, i dati regionali sono in linea con quelli nazionali, infatti il 93% degli intervistati ha riferito che il divieto di fumo nei luoghi pubblici è sempre o quasi sempre rispettato, così come quello nei luoghi di lavoro. In Sardegna tra le persone che hanno tentato di smettere di fumare nell’ultimo anno, indipendentemente dall’esito del tentativo, il 93% l’ha fatto da solo, il 2% ha fatto uso di farmaci e solo l’1% ha partecipato a percorsi terapeutici organizzati dalle Aziende Sanitarie Locali (Rapporto Passi 2012). Da questi dati si evince che, a fronte di un grave problema di salute, che coinvolge circa un terzo della popolazione Sarda, solo un’esigua parte accede ai servizi sanitari presenti sul territorio, di qui l’esigenza di dare informazione e consulenza alla popolazione sulla patologia della dipendenza da tabacco e sulle opportunità a disposizione dei cittadini per smettere di fumare.