Giovane volenteroso, offresi per ripulire la città dal verde che avanza…
Scrive in redazione un giovane trentenne per evidenziare la drammaticità che la città, amministrativamente commissariata, sta vivendo in questo periodo di difficile crisi. Un algherese doc, che all’età di 17anni ha interrotto gli studi per la semplice necessità di non pesare in famiglia. In una situazione di totale precarietà il giovane, di nome Settimio, inizia la scalata alla indipendenza economica, consolidando comunque il buon rapporto e gli affetti in famiglia, sollevata dal dover fare salti mortali per garantire a Settimio la possibilità di far fronte alle necessità quotidiane. Il giovanotto non sta con le mani in mano. Così Settimio diventa Ottavio. Si affida alle necessità prima dei parenti poi dei conoscenti: si presta a fare le commissioni, recapita la spesa, disbriga la consegna di documenti nei uffici. Ottavio che conosce l’arte della buona volontà e della simpatia riesce a conquistarsi pian pianino la fiducia di quanti gli ordinano lavoretti e gli affidano le commissioni.
Lascia pochissimo tempo alle chiacchiere improduttive e dedica poco spazio alle furbizie dei coetanei, avvezzi a sfruttare le occasionalità lavorative con vergognose richieste di retribuzioni improponibili in rapporto all’impegno e alla improvvisazione, con l’unico risultato possibile: la certezza che mai più verranno chiamati per un ulteriore intervento. Ottavio, che continua a proporsi con tutta la sua pervicacia, in totale disappunto con la protervia dei coetanei, ha l’ambizione di crescere, proponendosi con il suo attaccamento al lavoro e la sua totale onestà, e nel contempo rigettando la possibilità che molti operai lavorino in maniera improduttiva così che si faccia di tutta l’erba un fascio.
Al momento Ottavio deve sbrigare un una lunga serie di lavori, e tra quindici giorni partirà in vacanza per le paradisiache spiagge dell’Indonesia. Provocatoria la decisione prima di partire: “in pochi giorni lavorativi rivolterei le tante sconcezze di cui tutti sono pronti a parlare senza nulla fare”. Cosa pensano in proposito i candidati Sindaci ? Bello sarebbe se le promesse elettorali venissero sottoposte a verifica sin dalla prima decade dall’insediamento.