Giù i consumi: famiglie in crisi; si risparmia anche sul cibo.
La caduta della spesa media mensile registrato nel 2012, pari al -2,8%, risulta la più forte dall’inizio delle nuove serie storiche dell’Istat, avviate nel 1997, ovvero 15 anni fa. Non facciamo certamente fatica a crederlo, però ci fa pensare a come la nostra società stia cambiando. Anche il cibo, una prerogativa di qualità ed eccellenza del nostro territorio, cosi variegato , cosi squisitamente regionale e amato in tutto il mondo si arrende alla crisi e soccombe davanti agli hard discount. Si taglia soprattutto a tavola. Nel 2012 la percentuale delle famiglie che ha ridotto la qualità e/o la quantità dei generi alimentati acquistati schizza al 62,3% dal 53,6% dell’anno precedente.
L’Istat mette in evidenza che oltre sei nuclei su dieci mettono in atto strategie di contenimento dei consumi per i prodotti della tavola. In lieve diminuzione le percentuali di spesa destinate alla cura della salute (dal 3,7% al 3,6%), soprattutto nel Mezzogiorno (dal 3,6% al 3,4%), a seguito della riduzione delle spese per i medicinali, per le visite specialistiche e per il dentista. Ma è dalla tavola che arriva la salute, ed essere costretti a sacrificare la qualità alla quantità non fa ben sperare ne per l’economia locale ne per quello che è il sostentamento quotidiano dell’essere umano. Anche ad Alghero lo abbiamo notato chiedendo in giro ai commercianti. I panifici che dalle prime ore del mattino erano affollati ora hanno i clienti affezionati ma sopratutto pensionati; i negozi di frutta e verdura tengono ma sono messi in difficoltà dalle grandi distribuzioni e poi oggi chi compra frutta e verdura sono davvero pochi. Ai pomodori si rinuncia, al piatto di pasta no.
E cosi si mangia ugualmente ma non sappiamo esattamente cosa mangiamo e la qualità di ciò che mangiamo. E mentre il mercato locale crolla, le abitudini alimentari cambiano. Ancora una volta entrano in gioco le statistiche: La quota delle famiglie che si rivolgono agli hard discount è salita al 12,3% dal 10,5% del 2011. Nel Mezzogiorno la percentuale di famiglie che acquista almeno un genere alimentare presso gli hard discount raggiunge il 14,6% (era il 13,1% nel 2011), ma è nel Nord che si osserva l’incremento più consistente (dall’8,5% al 10,9%).