Giudice di Pace, Pais: “L’amministrazione ha paura del confronto”

La decisione della Presidente del Consiglio comunale e dell’Amministrazione di convocare la Conferenza dei capigruppo in luogo del Consiglio comunale per discutere circa le sorti del Giudice di Pace di Alghero, nonostante vi fossero tutti i tempi necessari per la sua convocazione, oltre che essere una decisione inutile e istituzionalmente scorretta, fornisce l’esatta cifra dell’interesse che questa Amministrazione ha riguardo a tale problema… vale a dire, nessuno!

Infatti non si comprende l’utilità di convocazione della Conferenza dei capigruppo e cosa questa possa deliberare in merito, posto che l’unica funzione ad essa attribuita è quella di fissare l’ordine del giorno del Consiglio comunale. In realtà si tratta solo di “fumo agli occhi” o meglio di una “foglia di fico” utilizzata per cercare di sminuire le grosse responsabilità del Presidente del Consiglio e dell’Amministrazione sul pessimo funzionamento (rectius, sul non funzionamento) del Consiglio comunale, chiamato regolarmente a dibattere, ormai, solo su argomenti proposti dall’opposizione. Ed anche in questo caso, dopo aver preso atto che né il Presidente del Consiglio nè l’Amministrazione avessero alcuna intenzione di far dibattere e deliberare su un tema così importante il Consiglio comunale, abbiamo pensato di utilizzare le prerogative attribuite dallo Statuto comunale per chiederne noi, come opposizione, la convocazione.

Per contro il Presidente e l’Amministrazione, infrangendo non solo lo Statuto ma anche le elemetari regole di buon comportamento, hanno deciso di impedire la discussione in Consiglio comunale per evitare che venisse evidenziata tutta la loro cattiva gestione del problema relativo alla smobilitazione dell’amministrazione della Giustizia in Città. Ancora una volta hanno avuto paura del confronto pubblico e democratico, assicurato solo dalla
discussione in Consiglio comunale, nell’illusione che non affrontando o nascondendo i problemi, questi come d’incanto possano risolvesi da soli o che i cittadini non se ne accorgano.

In realtà noi, anche in questo caso e ancora una volta, volevamo fornire il nostro aiuto e la nostra collaborazione ad una Amministrazione visibilmente e cronicamente in affanno su tutti gli aspetti critici della Città, dimostrando di avere a maggiormente a cuore gli interessi della Città rispetto a quelli di parte politica. In questo senso, anche se offesi per la risposta ottenuta dall’Amministrazione e, soprattutto, dalla Presidente del Consiglio, ci auguriamo che la nostra denuncia possa aver scongiurato, in extremis, la chiusura del Giudice di Pace di Alghero che la colpevole e protratta inerzia di questa Amministrazione avrebbe certamente provocato.

23 Aprile 2013