Gli immigrati, gli ebrei e i lager in Libia
L'opinione di Vttorio Guillot
Leggo sui giornali due notizie che mi hanno sconcertato. Oddio, con i tempi che corrono non è certo una novità leggere notizie che non ci piacciono, comunque, alle tante altre aggiungo queste due. La prima è che in Polonia si è svolta una manifestazione, lunga circa tre chilometri, dominata dallo slogan ‘ Fuori gli ebrei e gli immigrati’. Non conosco i motivi dello scontento dei polacchi, che potrebbero anche essere giustissimi. La loro rabbia, però, è in ogni modo indirizzata verso obbiettivi sbagliati. Innanzi tutto non capisco questa rinascita dell’antisemitismo. Possiamo incavolarci contro il comportamento di certe banche, dominate da ebrei e, magari, contro certi aspetti della politica israeliana.
D’accordo, ma l’antisemitismo è un’altra cosa, è prendersela criminalmente contro una intera collettività, compresi i bambini, che con le responsabilità dei banchieri e del governo di Tell Aviv non c’entra niente. Gli ebrei, infatti, in Europa e, per quanto ci riguarda più da vicino, in Italia, sono perfettamente integrati nel nostro tessuto sociale, rispettano le nostre leggi, si riconoscono nei nostri valori, non minacciano la nostra libertà e la nostra civiltà e, perciò, hanno tutti i titoli per far parte del nostro popolo. Addirittura hanno dato un grande contributo alla cultura europea ed italiana. Penso a Spinoza, Einstein, Freud, Arendt, ed agli Italiani Italo Svevo, Umberto Saba, Rita Levi Montalcini e Moravia. Molti ebrei lottarono anche per il nostro Risorgimento, tanti combatterono e caddero nella prima guerra mondiale.
I combattenti ebrei nel conflitto ’15 ’18 erano tanto numerosi che per assicurare a loro, come ai cattolici ed ai valdesi, la assistenza spirituale furono arruolati dei rabbini – cappellani. Addirittura molti ebrei ricoprirono importanti cariche in epoca fascista, come il sottosegretario Finzi ed il podestà di Ferrara, Ravenna. Le persecuzioni nei loro confronti e l’antisemitismo, perciò, sono stati allora, e sono oggi , una autentica schifezza. Detesto anche la brutale volontà di cacciare tutti gli immigrati. Non ho bisogno di confermare la mia totale ripugnanza alla proposta di legge sullo ‘ius soli’, alla incondizionata ‘accoglienza’ di tutti i ‘migranti’, pasciuti e mantenuti per un certo tempo a carico dello stato italiano e poi sbattuti allo sbaraglio nelle strade delle nostre città senza sapere niente di loro, neanche chi sono e con quali intenzioni vengono in mezzo a noi.
In particolare mi preoccupa, e non poco, il fatto che tra loro possano esserci individui potenzialmente pericolosi anche perché animati da ideologie religiose e politiche fortemente ostili alla nostra civiltà. Non sono certo neppure entusiasta delle speculazioni che vengono imbastite sulla nostra e sulla loro pelle a causa di gravissime carenze politiche ed amministrative. Ciò non toglie che, nel quadro di una buona regolamentazione, può essere accolta la immigrazione di chi viene con la volontà di rendersi utile, di lavorare, di integrarsi e di rispettare i nostri sacrosanti diritti. Altra notizia che mi dà il voltastomaco è che l’alto Commissario dell’O.N.U. per i diritti umani se la prenda con l’Unione Europea e con l’Italia per le condizioni disumane in cui versano i ‘migranti’ nei lager libici.
Confermo, in proposito, di essere sostanzialmente d’accordo con le iniziative del ministro Minniti e tese ad aiutare la Guardia Costiera libica e quell’embrione di stato a bloccare le massicce migrazioni verso l’Italia. Il governo italiano, in tal modo ha fatto, anche se tardivamente ed in maniera insufficiente, ciò che era necessario fare per tutelare il nostro popolo dall’arrivo di centinaia di migliaia di sbandati assolutamente incontrollabili ed ingestibili. Affermano, anche documentatamente, che in Libia i migranti sono oggetto di violenze terribili. Non stento a crederlo ma il dovere di intervenire, cari amici, non è né dell’Italia né dell’Europa. Addirittura, se l’Italia o l’Europa intervenissero sarebbero legittimamente accusate di interferenza nelle faccende interne della Libia, di violazione della sua sovranità e, ovviamente, di colonialismo. Il dovere di intervenire per la protezione dei migranti spetta, invece, proprio all’O.N.U. ed alle sue varie Agenzie, a cominciare dalla Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, istituite e pagate proprio per questo.
All’Italia ed alla Unione Europea competerebbe, semmai, di collaborare con le iniziative dell’O.N.U., come, ad esempio quelle concernenti la apertura di centri di accoglienza e di identificazione, gestiti e protetti dalla stessa O.N.U. Iniziative che, però, fino ad oggi sono totalmente mancate e che i nostri governi avrebbero dovuto sollecitare da un pezzo. Comunque, se c’ è stata, come c’è stata, una grave inerzia nella tutela dei disgraziati ‘migranti’, essa è imputabile proprio all’O.N.U. e non ad altri. Perciò la tirata di orecchie che l’Alto Commissario si permette di fare ad Italia ed Unione Europea non è altro che un maldestro tentativo di scaricare sugli altri le sue gravi colpe. Esca, piuttosto, dall’immobilismo che lo ha caratterizzato in tutti questi anni e si impegni in prima persona per tutelare quei poveracci.