Gli Stati Generali dell’economia sarda: «Investiamo tutti sul low cost per salvare il territorio»
La Camera di Commercio lancia l'idea: salvare l'economia locale legata al turismo - diretta e indotta - con il contributo di tutti.
La possibile riduzione dei voli per il 2016 è un rischio concreto. Per tutta l’economia locale, non solo a nord. Lo hanno capito gli Stati Generali dell’economia del Territorio che si sono riuniti oggi in Camera di Commercio, ed è un rischio che non vogliono correre. Anzi, hanno tutte le intenzioni di contribuire a scongiurarlo.
Idea: salvare l’economia locale legata al turismo – diretta e indotta – con il contributo di tutti. Il low cost, non può sparire, anzi. E’ il momento di incrementarne le potenzialità e per incentivarlo in prima fila gli albergatori, che investiranno lo 0,25 per cento del loro fatturato, e poi tutti gli altri che potranno esserci – si sta studiano una quota progressiva ed una fissa – per agire proficuamente e giungere alla vittoria di una causa. Per scrivere da protagonisti un nuovo modello di sviluppo locale. Agli stati generali hanno ritenuto di essere operativi tutti, e per questo ci saranno le associazioni di categoria insieme ad imprese, sindacati, liberi professionisti e consumatori. E’ un nuovo sistema di crescita e rilancio territoriale. Che pensa anche ad un progetto di destinazione. Come dire: io investo? E decido le rotte e i turisti da portare. Un modello sperimentato con profitto anche a Copenaghen che ha deciso di puntare sugli Stati Uniti e che è valso dieci milioni di euro a fronte di un investimento pari ad un milione.
“Ci saremo e le soluzioni che il delicato momento richiede, sono poche. Ci stiamo dando da fare e in fretta, entro il prossimo 20 gennaio – dice il presidente della Camera di Commercio, Gavino Sini – In primo luogo per la contingenza che oggi sembra attanagli solo il Nord Ovest e anche tutte le conseguenze che ricadranno sul territorio sardo e su tutte le imprese e famiglie coinvolte, non solo sul sistema turistico ricettivo. Oggi abbiamo saltato l’ostacolo, senza se e senza ma, senza pensare a quello che è stato ma pensando solo all’obbiettivo. La Sardegna e i flussi turistici devono continuare ad esistere. Con il contributo di tutti.”
L’incontro è stata una vera e propria chiamata alla costruzione di un percorso tecnico e operativo per risolvere la situazione. Senza steccati territoriali, per l’economia e la socialità. E dagli intenti di tutti gli spiragli ci sono. Nessuno, infatti, si è tirato indietro. L’interesse collettivo è troppo importante, tutti dovranno farsene carico e nessuno potrà pensare di non esserne coinvolto. Sarà un’azione coordinata che passerà dalle giuste interazioni anche con le attività che la Regione sta già portando avanti.
“Tutto il sistema insieme ha capito che il futuro sarà quello di contribuire al destino comune. E che non si potrà dire “non è un problema mio” – aggiunge Sini – un euro investito ne vale almeno quattro a beneficio di tutta la filiera. Minimo. Un effetto moltiplicativo che vale quasi quattrocento milioni di euro che non possiamo perdere soprattutto in questo momento nel quale i flussi turistici si stanno indirizzando, e bene, verso la nostra Isola.”