Grazie a tutti gli elettori di Sel
L'opinione di Luciano Uras
Sinistra Ecologia Libertà è la formazione politica sarda che meglio di tutti ha saputo interpretare l’esigenza del rinnovamento anche attraverso la promozione di persone giovani e preparate. Un tratto di SEL confermato anche in queste ultime elezioni, con 3 consiglieri regionali trentenni su 4. Un comportamento che si va diffondendo nella politica e che ancora tarda ad affermarsi in altri campi, soprattutto nelle burocrazie, nelle professioni, nell’università.
Il nostro successo, particolarmente nella città di Cagliari, appare alla lettura dei numeri usciti dalle urne un contributo decisivo per l’elezione del Presidente della Regione e per il superamento della quota del 40%, utile per il conseguimento del premio di maggioranza nella misura massima prevista dalla legge. Un risultato importante frutto anche del contributo di amministratori capaci, di movimenti di solidarietà e di ispirazione indipendentista. Per questo ringrazio in particolare Claudia Zuncheddu, Paolo Casu, Fernando Codonesu.
Adesso le elezioni sono finite e bisogna incominciare bene la fase di governo, alla quale SEL intende partecipare assumendosi le necessarie responsabilità. Gli elettori hanno espresso una chiara fiducia condizionata, chiedono attenzione alla sofferenza diffusa di una comunità colpita nel profondo dalla crisi. Soprattutto si pretende la costruzione di una volontà unitaria nel confronto con lo Stato per l’occupazione e la rinascita dell’economia e del sistema produttivo. La realizzazione di un fronte comune delle forze politiche e delle organizzazioni sociali, delle rappresentanze Parlamentari, del Consiglio Regionale e delle Autonomie Locali, dell’impresa e del lavoro. Per quanto mi riguarda continuerò nel Senato della Repubblica a rappresentare prioritariamente le istanze della Sardegna e dei Sardi, insieme alle esigenze del mondo del lavoro e dell’impresa onesta, delle persone in condizione di disagio e povertà.
La scelta del personale di governo è un compito collettivo come lo è stata la campagna elettorale. Noi pensiamo che debba essere visibile che “ora tocca a loro”, ovvero a chi ha subito e subisce da troppo tempo il peso della tragedia sociale dell’economia devastata dalla speculazione finanziaria. Una volta tanto ricordiamoci di coloro che non hanno i piedi al caldo e non fanno la politica nei salotti borghesi.