“Grotte di Nettuno rischiano l’affidamento a privati”

I Consiglieri di opposizione: “la concessione della Grotta di Nettuno a favore del Comune di Alghero, secondo la Regione, sulla base della normativa europea e alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, sarebbe scaduta il 31 dicembre 2023. E rischia di dover essere messa a gara.”

Le Grotte di Nettuno e la Grotta verde  rischiano la liberalizzazione e l’affidamento ai privati in forza della  Direttiva Bolkestein. I Consiglieri di opposizione  Tedde, Caria, Peru, Bardino, Salvatore, Ansini, Pais, Cocco e  Fadda manifestano forte preoccupazione in quanto la concessione della Grotta di Nettuno a favore del Comune di Alghero, secondo la Regione, sulla base della normativa europea e alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, sarebbe scaduta  il 31 dicembre 2023. E rischia di dover essere messa a gara. Così come la concessione della Grotta verde e delle altre grotte sarde. Gli esponenti politici di centro destra evidenziano che le Grotte di Nettuno sono oggi affidate alla gestione della Fondazione Alghero e producono straordinarie ricadute promozionali e importanti  benefici economici quantificabili in circa 3 milioni di euro  che vengono impiegati per finanziare: eventi e promozione della destinazione (1,3 milioni €); progetti culturali (400.000 €); manutenzioni beni e spese generali (450.000 €); stipendi (750.000 €); copertura costi sistema museale algherese (100.000 €); stipendi per 17 annuali fra amministrativi, guide e ufficio informazioni e altri 14 stagionali per la sola grotta (750.000 €). Secondo i consiglieri comunali d’opposizione al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle grotte , a seguito di procedura competitiva, parrebbe essere sufficiente la dichiarazione di notevole interesse pubblico del Ministero competente, previo parere della Regione, ove non fosse ancora intervenuta, ai sensi dell’articolo 138, comma 3, decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). O, in subordine, agli stessi fini potrebbe essere emanata una norma nazionale che definisca le grotte servizi d’interesse economico o non economico generale riservati a enti pubblici.

“Siamo convinti che le nostre grotte  debbano essere considerate  beni culturali e di grande valenza ambientale e archeologica, tutelati dal PPR come beni paesaggistici,  e non di semplici servizi soggetti alle regole del mercato. Le Grotte di Nettuno, assieme alla Grotta Verde di Alghero costituiscono inestimabili risorse ambientali e paesaggistiche, che per la loro fragilità non possono essere gestite da imprese private alla stregua di servizi soggetti alle logiche del mercato.  L’affidamento delle grotte al libero mercato inciderebbe  sullo stesso “corredo genetico – storico”  della nostra isola. Per questi motivi abbiamo proposto una interrogazione al Sindaco Cacciotto, affinché affronti senza remore il problema  e avvii i necessari procedimenti amministrativi e le opportune interlocuzioni  col Governo e con la Presidente della Giunta Regionale  al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein –chiudono gli esponenti politici del centrodestra algherese-.”.

6 Settembre 2024